mercoledì, dicembre 31, 2003
martedì, dicembre 30, 2003
Da ieri sembra invece che la mia invisibilità nel partito sia scomparsa e sono riemersa dal sottoscala del secondo piano e mezzo per sedermi al tavolo dei Grandi… un'ascesa fulminante! Probabilmente il tempo di letargo mi è servito per crescere e qualcuno è stato evidentemente ad osservarmi in silenzio per poi tirami fuori dal cilindro… Oggi ho fatto persino infuriare il Senatore, non direttamente, ma ho posto una domanda che ha creato il caos totale, forse era la domanda giusta, ma nel momento sbagliato… Ma va bene così, mi sento in carreggiata e ho voglia di andare avanti, anche se mi porto sempre appresso il mio caro compagno "4 di spade"!
Il Capodanno sarà a Verona, con David e il grumo radicale e con Michele, Tarta e Adriano, il grumo romano. Nessuna aspettativa, se non svuotare la mente e ricaricare un po’ le batterie.
Comunque vada… Buon fine anno a tutti!
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lunedì, dicembre 29, 2003
Taci. Su le
Odi? La pioggia
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Ascolta, ascolta.
Piove su le
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mercoledì, dicembre 24, 2003
Una toccata e fuga nella Padania, con un diretto per Brescia Montichiari che parte il 25 alle 19.30 della Gandalf Air (mah!) e ritorno da Verona con la solita Meridiana.
I regali quest'anno sono molto poveri, non ho speso né molto tempo né molto denaro,ma c'è un pensiero per tutti: sigari per Michele, una sciarpa di seta per mamma, una scatola vintage per Franco, un pestello per caipirina per Gaia e per David.. non lo dico, perché sospetto che leggerà il blog.
Siate tutti più buoni e non pensate a quello che gli altri avrebbero potuto fare per voi in tutto quest'anno, ma quello che voi non avete fatto per loro (mi ricorda qualcuno questa frase...) e sorridete, voltando pagina per le cose che vi hanno deluso e arricchendovi delle cose belle che il 2003 vi ha dato e che il Natale possa essere l'occasione per stamparvele nel cuore.
E' una cosa banale, lo so, ma è un monito che faccio prima di tutto a me stessa, per cercare di crescere e di essere felice, per andare a Verona e non ricreare il solito clima che si respira nelle versioni italiane di Festen.
Papà quest'anno ha deciso di festeggiare per conto suo, peccato! E' una delle poche occasioni che abbiamo di vederci, David e io staremo comunque insieme. Lo zio Riccardo, la zia Carla e la zia Gianna lo passeranno insieme, come ogni anno, vigilia e pranzo.
Dall'altra parte invece si riuniranno a Mesières Tata, Alain, Françoise, Alexis, Adrien, Christine, Silvana con Jean, Fabrizio con Fiammetta e Junior e credo anche Benoit (ma è un punto di domanda) e Charlotte e François con Delfinne.
Tanti auguri a tutti, a tutta la mia famiglia e ai miei amici, vicini, ma soprattutto lontani.
Auguri agli amici di partito e ai colleghi, a Daniele, che ultimamente è diventato il mio bersaglio da blog e che accetta con ironia, a Marco C., a Marcone, Rita, Antonello, Sergio S. e Sergio R., Carmen, Mihai, Rocco, Antonella, Maria, Salvatore, Tatiana, etc. (siete troppi!).
...E mangiate tanti pandori, che sono più buoni dei panettoni!
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lunedì, dicembre 22, 2003
sabato, dicembre 20, 2003
giovedì, dicembre 18, 2003
Per esempio Daniele (il Tarta). Cerca moglie, da ormai qualche mese si vuole sposare e vuole avere un figlio. Non riesce ad ammettere a sé stesso che in realtà queste parole che continua a ripetere servono solo a convincere sé stesso. Non vede quanto già appartiene ad una persona e quanta paura ha di tutto ciò, perché ciò che sta vivendo è talmente prezioso che non lo vuole mettere in gioco, non vuole porre condizioni ed ammettere che la moglie l'ha già trovata.
Adriano, un eterno bambino, che viene giustificato in tutto quello che fa, perché gli vogliamo bene ed in realtà questa è la cosa peggiore, perché non crescerà mai veramente e continuerà a rifugiarsi in storie impossibili che lo fanno solamente sentire più forte e con la situazione sotto controllo. Accetta la condizione di amante platonico e ha gli occhi che brillano quando solo pronuncia il nome il nome di Marco.
Già, Marco, Ciccio! Adriano gli ha sconvolto la vita e ha deciso di diventare un ragazzo serio, perché se così non fosse rischierebbe di cadere a ciò che l'istinto gli consiglia. Fa conoscere la sua ragazza, la tira a lucido perché tutti possano dire che è meglio di Adriano e che fa bene a stare con lei.
Io e Michele, con i nostri problemi, le nostre gioie e la nostra vita, ma con un occhio attento, a voler loro del bene, ad essere presenti quando possibile, ma in realtà ad usarli, come se fossero la nostra famiglia, e noi la loro.
Margherita in realtà è la mamma di tutti noi, quella che veramente porge la spalla a tutti, per lo meno con me, ma sicuramente come anche per Michele.
Sembra un presepe, nel quale ci siamo tutti: Michele S. Giuseppe, io la madonna, Adriano Gesù bambino e Ciccio e Tarta il bue e l'asinello. Margherita è la stella cometa.
Bah, che banalità. Ora basta, il Natale (come dice qualcuno) fa solo uscire il peggio dalle persone.
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mercoledì, dicembre 17, 2003
martedì, dicembre 16, 2003
"Mi avvicinai al cartello che era di fronte a me: cercasi personale. L’invito era diretto, ma io avevo paura. Mi avrebbero scartato per via delle febbri d’Africa di cui soffrivo. Invece sembravano contenti che nel gruppo di coloro che come me si erano presentati, ci fossero degli stupidi o dei fessi.
"Per quello che dovete fare qui, non ha importanza come siete rovinati!", mi ha assicurato subito il medico esaminatore. "Tanto meglio" – gli ho risposto – ma sapete dottore, ho dell’istruzione e ho perfino studiato due anni medicina…". Di colpo mi ha guardato con occhio torvo: "Non vi serviranno a nulla i vostri studi, ragazzo mio! Voi non siete venuti qui per pensare, ma per fare i gesti che vi si comanderà di eseguire…. Non abbiamo bisogno di scienziati in officina. È di scimpanzé che abbiamo bisogno!…"
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lunedì, dicembre 15, 2003
Ma il partito ha fatto la differenza! Nella Sala R davanti alla plenaria il PRT ha aperto le porte alla conferenza dal titolo "Democrazia, libertà e divario digitale" e tutti i gran sorrisi, le strette di mano e l'atmosfera rosa che aleggiava nel Palaexpo di Ginevra ha avuto un cambiamento di rotta. Abbiamo rotto l'idillio e lo abbiamo fatto facendo incazzare un po’ di gente, primi tra tutti i tunisini, che sono intervenuti in massa, dopo le parole di Omar Mestiri - direttore del giornale "contro regime" Kalima - per dimostrare quanta poco diritto alla libertà di espressione esiste nel loro paese. Delegati, giornalisti e politici di Ben Ali hanno per più di un'ora attaccato l'invitato del PRT, chiamandolo mentitore e malato di mente. Ma lui è rimasto impassibile, quasi fosse buddista e non mussulmano.
Personalmente ho avuto l'opportunità di stringere contatti con persone che fino ad oggi vedevo solo in foto o in qualche comunicato che mettevo in rete ed è stato gratificante poter parlare con loro e vedere che mi ascoltavano, che avevo delle proposte per un possibile futuro di battaglia comune che non erano poi così stupide.
Ora vorrei solo poter mettere in pratica tutti questi fatti, senza dover sottostare alle burocrazie e alle oligarchie che spesso qui dentro impediscono il buon funzionamento delle cose. Sembra ridicolo, ma so di essere l'ultima ruota del carro e so che su tante cose mene devo stare zitta, ma quando ho l'opportunità di mettermi alla prova, il più delle volte ho un riscontro positivo e quindi mi chiedo perché non debba essere sfruttata per ciò che mi riesce meglio! Va beh, forse basta avere pazienza.
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lunedì, dicembre 08, 2003
giovedì, dicembre 04, 2003
mercoledì, dicembre 03, 2003
Mi chiedo quanto audience avrebbe fatto dedicare un Porta a Porta sulla polemica interna scoppiata durante il Congresso di Radicali Italiani, non tanto per il fatto che ci fossero due contendenti alla Segreteria, quanto sul dibattito interno che si è creato sul Caso Italia, sulla costituzione europea. Se avessero preso anche solo una parte dell'interevento di Pannella in Commissione, o di Bandinelli, o di Dupuis. Quella sì che è alta politica, quello sì che avrebbe fatto il botto e fatto capire alle persone di cosa realmente stiamo parlando, o meglio, vivendo. Il dibatto c'è stato eccome e non erano tutti d'accordo con tutti, tant'è vero che Bandinelli ha altamente criticato Capezzone, Pannella ha litigato con Bandinelli e Dupuis sembrava essere d'accordo con Pannella, poi nelle conclusioni non lo è stato,ma il percorso era simile. Tutto rivoltato! E se non lo chiamiamo dibattito e arricchimento, se non vogliamo parlare di riformatori, ma di ballerine e vogliamo stordirci con cose che sembrano essere altamente politiche va bene, ma a me non interessa!
Lo storicismo, l'ideologismo, non mi piacciono, impediscono secondo me la possibilità di fare le vere riforme, di prendere la storia e farne strumento per il futuro e di prendere le battaglie slegandole dalle ideologie, in particolare quelle di amore, famiglia e patria. L'unica politica che io conosco e che condivida è quella delle riforme delle libertà e delle responsabilità individuali.
(Non c'entra niente). Neanche a farlo apposta… sto ascoltando la radio e sta suonando De Gregari "L'uomo che cammina sui pezzi di vetro"…
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martedì, dicembre 02, 2003
Nel frattempo approfitto per sottolineare la simpatia e l'ironia con cui mi si è rivolto per puntualizzare sulla questione e spero che questo sia solo il primo passo per un lungo cammino di reciproca conoscenza e di allontanamento invece dalla percepibile diffidenza.
ps. scusate per il marchettone, ma diamo a cesare quel che è di cesare... non si vive di sole critiche, ma semmai di spiragli per arricchire c'ho che ci è ancora celato dalla tendenza di essere prevenuti o mal informati, o da semplice inesperienza. Sempre aperta comunque a nuove e rinnovate critiche.
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