giovedì, giugno 19, 2008
IL GAIETTINO
Sono della classe 94, il che significa che state 94 finora le sessioni di esame per diventare giornalisti professionisti. Sono l'ultima ad aver usato la macchina per scrivere, perchè, proprio mentre stavo spingendo i tasti con le lettere che producevano il mio articolo d'esame (le intercettazioni... Di Pietro mi perseguita), è arrivata la notizia che il presidente della Repubblica aveva firmato la legge che consentiva l'uso del computer durante la prova.
Tutti ti dicono che è una cavolata, che si copia, che è inutile studiare, che basta allenarsi con la macchina e il resto è una passeggiata. Ma non ci credi e studi, un po', perchè non ne hai tanta voglia. Prendi i libri in mano, ma non rispetti la tabella di marcia, perchè se tutti dicono che è una cavolata, alla fine che si studia a fare, però è sempre meglio studiare.
Poi arriva il giorno dell'esame: venerdì 13 giugno. Ti dicono di portarti cibo e acqua e di leggere i giornali. Sveglia presto per andare in edicola, colazione e alimentari per comprare un panino e qualcosa da bere per la mattinata. Motorino. Ergife, sala Pantheon, la stessa di tanti congressi radicali. Aspettando fuori c'è una fila di persone, tutte abbastanza giovani, chi più chi meno, alcune che si conoscono, altri che fanno amicizia lì. Io leggo il giornale e non socializzo con nessuno.
Alle 10.30 aprono le porte che portano fino allo scantinato, la sala Pantheon. Un signore con la barba, il segretario dell'ordine, comincia a chiamare le persone. Dopo la registrazione ci si siede sui banchi, il posto è già assegnato, un bel "gaia carretta" scritto a caratteri cubitali. Mi siedo, mi guardo attorno, asservo quello che fanno gl'altri. Sembrano tutti spavaldi, come se facessero tutti i giorni l'esame. Io sono tesa, mi sfrego le mani tra le ginocchia e mi strizzo gl'occhi.
Alle 11.20 danno il via alla prova, termine per le 17.20. Si comincia. Leggo le domande, fattibili. Tracce, prevedibili. Sintesi, rognosa, ma si può fare. Alle 17.15 consegno la prova ed esco.
Dicono che i risultati ci saranno già la settimana successiva e che gli orali li vogliono fare entro luglio. Non resta che attendere.
Da un paio di giorni mi era salita un'ansia incredibile. Quando pensavo all'esame mi si stringeva lo stomaco, come se avessi avuto una brutta sensazione. Io poi sono abbastanza sfigata. Stamattina apro la mail: classe 94, una buona notizia. Ho superato la prova! Ora sono pronta per fondare il mio giornale: IL GAIETTINO!
Sono della classe 94, il che significa che state 94 finora le sessioni di esame per diventare giornalisti professionisti. Sono l'ultima ad aver usato la macchina per scrivere, perchè, proprio mentre stavo spingendo i tasti con le lettere che producevano il mio articolo d'esame (le intercettazioni... Di Pietro mi perseguita), è arrivata la notizia che il presidente della Repubblica aveva firmato la legge che consentiva l'uso del computer durante la prova.
Tutti ti dicono che è una cavolata, che si copia, che è inutile studiare, che basta allenarsi con la macchina e il resto è una passeggiata. Ma non ci credi e studi, un po', perchè non ne hai tanta voglia. Prendi i libri in mano, ma non rispetti la tabella di marcia, perchè se tutti dicono che è una cavolata, alla fine che si studia a fare, però è sempre meglio studiare.
Poi arriva il giorno dell'esame: venerdì 13 giugno. Ti dicono di portarti cibo e acqua e di leggere i giornali. Sveglia presto per andare in edicola, colazione e alimentari per comprare un panino e qualcosa da bere per la mattinata. Motorino. Ergife, sala Pantheon, la stessa di tanti congressi radicali. Aspettando fuori c'è una fila di persone, tutte abbastanza giovani, chi più chi meno, alcune che si conoscono, altri che fanno amicizia lì. Io leggo il giornale e non socializzo con nessuno.
Alle 10.30 aprono le porte che portano fino allo scantinato, la sala Pantheon. Un signore con la barba, il segretario dell'ordine, comincia a chiamare le persone. Dopo la registrazione ci si siede sui banchi, il posto è già assegnato, un bel "gaia carretta" scritto a caratteri cubitali. Mi siedo, mi guardo attorno, asservo quello che fanno gl'altri. Sembrano tutti spavaldi, come se facessero tutti i giorni l'esame. Io sono tesa, mi sfrego le mani tra le ginocchia e mi strizzo gl'occhi.
Alle 11.20 danno il via alla prova, termine per le 17.20. Si comincia. Leggo le domande, fattibili. Tracce, prevedibili. Sintesi, rognosa, ma si può fare. Alle 17.15 consegno la prova ed esco.
Dicono che i risultati ci saranno già la settimana successiva e che gli orali li vogliono fare entro luglio. Non resta che attendere.
Da un paio di giorni mi era salita un'ansia incredibile. Quando pensavo all'esame mi si stringeva lo stomaco, come se avessi avuto una brutta sensazione. Io poi sono abbastanza sfigata. Stamattina apro la mail: classe 94, una buona notizia. Ho superato la prova! Ora sono pronta per fondare il mio giornale: IL GAIETTINO!
Comments:
congratulazioniiiiii, adesso puoi davvero aprire il gaiettino.
mi prendi come correttora di bozze? vengo via per un tozzo di pane :)))
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mi prendi come correttora di bozze? vengo via per un tozzo di pane :)))