lunedì, gennaio 08, 2007
SFONDO PASOLINIANO PER L'EPIFANIA
Il primo gennaio hanno rubato a Roma in zona residenziale un motorino. Il 6 i carabinieri lo hanno ritrovato in zona molto periferica. Siamo andati a riprenderlo. Con il motorino i due della volante sono riusciti a prendere anche il ladro, un ragazzo giovane tra i 20 e i 25 anni, alla moda, con cappellino di lana in testa, le nike ai piedi e i jeans con il cavallo che arriva alle ginocchia. Quando siamo arrivati stava seduto nei sedili posteriori, con la portiera aperta e le gambe fuori dalla macchina, si stava fumando una sigaretta.
Il quartiere era tra i peggiori che avessi mai visto di tutte le città che ho visto al mondo, è impressionante quanto una città come Roma possa essere così sporca, brutta e trascurata, con distese di palazzoni grigi, alti, tristi, una periferia mai vista e mai immaginata.
Arrivati sul posto i carabinieri ci sono venuti incontro e ci hanno informato delle dinamiche del recupero del motorino: il ladro, vista la volante, ha abbandonato il motorino ed è scappato, la volante ha individuato il motorino come rubato, il ladro, nella speranza che i carabinieri se ne fossero andati e avessero lasciato il mezzo, è tornato sul posto ed è stato acciuffato.
Dopo il recupero del motorino siamo andati in caserma. Il motorino non si spegne più, con un espediente da ladro, bisogna tappare la marmitta con la suola delle scarpe. Abbiamo provveduto a tutte le procedure burocratiche e dopo poco abbiamo incontrato la madre del ladro arrivata in caserma per recuperare il figlio. Poi ce ne siamo andati.
Sensazione strana… poteva essere Totti oppure faceva il ladro e ha fatto il ladro. La madre poteva essere la sua spacciatrice. Sono convinta che la sgridata se la sia presa non per aver rubato il motorino, ma per essersi fatto beccare e ho anche l’impressione che quel povero ragazzo, dalla faccia abbastanza pulita, si farà la galera, magari non ora, ma i tre scalini sicuramente li percorrerà.
Mi sentivo a disagio, con la mia Ka nera, le mie scarpe firmate, la mia borsa di Gucci, in un ambiente dove queste firme forse sono l’unico valore, dove la società non arriva, dove la politica è quella dell’arrangiarsi e dove chi la fa franca è il più bravo e furbo. I giornali, la finanziaria, centrodestra o centrosinistra, Prodi o Berlusconi, non esistono, esiste la legge del quartiere del bullo più forte, del branco e dell’autoregolamentazione che ogni tanto viene in contatto con la realtà “vera” e si scontra, mettendo un membro o l’altro nelle patrie galere.
Il primo gennaio hanno rubato a Roma in zona residenziale un motorino. Il 6 i carabinieri lo hanno ritrovato in zona molto periferica. Siamo andati a riprenderlo. Con il motorino i due della volante sono riusciti a prendere anche il ladro, un ragazzo giovane tra i 20 e i 25 anni, alla moda, con cappellino di lana in testa, le nike ai piedi e i jeans con il cavallo che arriva alle ginocchia. Quando siamo arrivati stava seduto nei sedili posteriori, con la portiera aperta e le gambe fuori dalla macchina, si stava fumando una sigaretta.
Il quartiere era tra i peggiori che avessi mai visto di tutte le città che ho visto al mondo, è impressionante quanto una città come Roma possa essere così sporca, brutta e trascurata, con distese di palazzoni grigi, alti, tristi, una periferia mai vista e mai immaginata.
Arrivati sul posto i carabinieri ci sono venuti incontro e ci hanno informato delle dinamiche del recupero del motorino: il ladro, vista la volante, ha abbandonato il motorino ed è scappato, la volante ha individuato il motorino come rubato, il ladro, nella speranza che i carabinieri se ne fossero andati e avessero lasciato il mezzo, è tornato sul posto ed è stato acciuffato.
Dopo il recupero del motorino siamo andati in caserma. Il motorino non si spegne più, con un espediente da ladro, bisogna tappare la marmitta con la suola delle scarpe. Abbiamo provveduto a tutte le procedure burocratiche e dopo poco abbiamo incontrato la madre del ladro arrivata in caserma per recuperare il figlio. Poi ce ne siamo andati.
Sensazione strana… poteva essere Totti oppure faceva il ladro e ha fatto il ladro. La madre poteva essere la sua spacciatrice. Sono convinta che la sgridata se la sia presa non per aver rubato il motorino, ma per essersi fatto beccare e ho anche l’impressione che quel povero ragazzo, dalla faccia abbastanza pulita, si farà la galera, magari non ora, ma i tre scalini sicuramente li percorrerà.
Mi sentivo a disagio, con la mia Ka nera, le mie scarpe firmate, la mia borsa di Gucci, in un ambiente dove queste firme forse sono l’unico valore, dove la società non arriva, dove la politica è quella dell’arrangiarsi e dove chi la fa franca è il più bravo e furbo. I giornali, la finanziaria, centrodestra o centrosinistra, Prodi o Berlusconi, non esistono, esiste la legge del quartiere del bullo più forte, del branco e dell’autoregolamentazione che ogni tanto viene in contatto con la realtà “vera” e si scontra, mettendo un membro o l’altro nelle patrie galere.
Comments:
E’ colpa della societa’!
Cara Gaia, benvenuta nel mondo (o all’inferno), non perche' non ci fossi gia' ma perche' ti si e' aperta una vista che non avevi evidentemente.
Una volta si diceva: “E’ colpa della societa’ !”
Ora dopo un po’ di anni, mi sono fatto un’idea:
(1) “E’ colpa dei genitori”
e perche’ dei genitori e non dei ragazzi?
(2) Perche’ i genitori sono i modelli per i figli.
E allora perche’ i genitori di questi ragazzi sono cosi?
Go to (1)
E cosi’ all’infinito, fino ad Adamo ed Eva.
C’e’ un’altra variabile pero’, quel ragazzo in quel quartiere che non immaginavi esistesse neanche a Roma, non e’ tanto diverso da quello che abita ai parioli, cambia le scenografia, meno brutta, meno puzzolente, la mamma magari ha la pelliccia e parla con la “evve moscia” ma non e’ diversa dalla “spacciatrice” che hai visto tu.
Se trovi un bravo ragazzo, vai a cercare i genitori, poi capirai il perche’ e’ cosi’, ricchi o poveri, parioli o ostia non cambia niente. Lo stesso vale per un “cattivo ragazzo”, all’inverso.
Se i giovani si ispirano a modelli sbagliati, e’ perche’ non ne hanno di migliori, vedono i loro genitori che predicano bene e razzolano male, genitori che hanno regole “flessibili”, come fa’ piu’ comodo in quel momento, e tirano a campa’.
L’idea che hai che in quel quartiere non arrivi niente di tutte le cose che hai elencato, permettimi di dirti che e’ sbagliata. Non c’entra niente (secondo me ovvio).
Certo la scolarizzazione e’ ridotta ai minimi termini, prendono la terza media per “anzianita’” ma non c’entra . . . e’ solo la punta dell’iceberg.
Comunque l’uomo e’ da ricostruire da zero, o quasi . . .
Ti posso consigliare di informarti su quello che accade a Medjugorje da 25 anni?
Non ridere, penso ti piaccia leggere, leggi anche questo, magari fai un fioretto.
E’ un libro di Socci (non vomitare), “Mistero Medjugorje”, leggilo senza occhiali .
Achille, amico mio, tutto bene?
L’Arcangelo
Cara Gaia, benvenuta nel mondo (o all’inferno), non perche' non ci fossi gia' ma perche' ti si e' aperta una vista che non avevi evidentemente.
Una volta si diceva: “E’ colpa della societa’ !”
Ora dopo un po’ di anni, mi sono fatto un’idea:
(1) “E’ colpa dei genitori”
e perche’ dei genitori e non dei ragazzi?
(2) Perche’ i genitori sono i modelli per i figli.
E allora perche’ i genitori di questi ragazzi sono cosi?
Go to (1)
E cosi’ all’infinito, fino ad Adamo ed Eva.
C’e’ un’altra variabile pero’, quel ragazzo in quel quartiere che non immaginavi esistesse neanche a Roma, non e’ tanto diverso da quello che abita ai parioli, cambia le scenografia, meno brutta, meno puzzolente, la mamma magari ha la pelliccia e parla con la “evve moscia” ma non e’ diversa dalla “spacciatrice” che hai visto tu.
Se trovi un bravo ragazzo, vai a cercare i genitori, poi capirai il perche’ e’ cosi’, ricchi o poveri, parioli o ostia non cambia niente. Lo stesso vale per un “cattivo ragazzo”, all’inverso.
Se i giovani si ispirano a modelli sbagliati, e’ perche’ non ne hanno di migliori, vedono i loro genitori che predicano bene e razzolano male, genitori che hanno regole “flessibili”, come fa’ piu’ comodo in quel momento, e tirano a campa’.
L’idea che hai che in quel quartiere non arrivi niente di tutte le cose che hai elencato, permettimi di dirti che e’ sbagliata. Non c’entra niente (secondo me ovvio).
Certo la scolarizzazione e’ ridotta ai minimi termini, prendono la terza media per “anzianita’” ma non c’entra . . . e’ solo la punta dell’iceberg.
Comunque l’uomo e’ da ricostruire da zero, o quasi . . .
Ti posso consigliare di informarti su quello che accade a Medjugorje da 25 anni?
Non ridere, penso ti piaccia leggere, leggi anche questo, magari fai un fioretto.
E’ un libro di Socci (non vomitare), “Mistero Medjugorje”, leggilo senza occhiali .
Achille, amico mio, tutto bene?
L’Arcangelo
nel post sopra, dopo "occhiali" avevo messo uno smile ma non appare. Hai capito che intendevo dire, di leggerlo senza preconcetti, a cuore libero, e se fosse tutto vero?
Io sono uno di quei "creduloni".
L'Arcangelo
Io sono uno di quei "creduloni".
L'Arcangelo
eccomi, arcangelo. non so se è giusto che continuiamo a parlare qui dentro, nel sito di gaia. magari non è carino e a lei non fa piacere. la mia mail è achilleroma@hotmail.it. scrivimi lì, se hai voglia.
sul discorso di gaia, avevo mandato un post prima, ma non lo prende. si vede che non gli sono simpatico.
dicevo che il riferimento a pasolini mi inorridisce, anzi no, mi fa vomitare. vorrei chiedere a gaia che cosa le è cambiato dopo quella vista. credo la risposta sia: niente. continuerà ad avere il suo motorino, la sua ka, la borsa firmata e le scarpe da ginnastica fiche. starà alla larga dalle periferie, perché in quesi posti chi ci è nato cerca di andare via e chi non ci abita ne sta ala larga il più possibile. queste non sono le periferie parigine, dove comunque c'è un'identità sociale (data dall'immigrzione).
e allora, che cazzo c'entra pasolini? vogliamo farlo riposare in pace? la smettiamo di fare i radicali che giocano con tutto?
io in una periferia come quella ci sono nato, cresciuto e ci ho fatto politica. mi pare di riconoscrlo quel ragazzino che hanno arrestato e i palazzoni che c'ha intorno. qualcuno di voi sa che vuol dire fare politica in un posto così? essere visti come dei rompicoglioni, se va bene...
le fotografie pasoliniane della befana mi sembrano un vezzo per gente con la erre moscia, cara gaia, ed è chiaro che tu sul tuo blog ci scrivi quel che ti pare, ma spero non ti dispiaccia un contributo critico. sono un tuo fan, o almeno del tuo blog, perché tu sei troppo bella e io troppo brutto e non riuscirei manco a essere degno di essere un tuo fan.
stavolta sono d'accordo, un po', mica tanto, con arcangelo, anche se la tiritera del di chi è la colpa ce la potevi risparmiare...
io sono un po' più a sinistra di te, ma non tanto. magari ci ritroviamo insieme nei prossimi mesi. e ci andiamo a fare un bel giro per le periferie di roma con gaia e con i tuoi amici boy scout...
ringrazio gaia per l'ospitalità, sempre, e spero gradisca il dibattito. il sottoproletariato urbano come lo ha descritto e previsto pasolini non c'è più. non c'è più la destrutturazione sociale e non c'è più la perdita dialettale e quello che era sottosviluppo al servizio di uno sviluppo anonimo e astratto è diventato sottosviluppo al servizio del sottosviluppo. lui l'aveva previsto, petrolio è un libro visionario... non sono le periferie a essere degradate, ma l'italia. la berlusconizzazione di questo paese, le tette e i culi in tv insieme alle telenovele, la liberazione sessuale che è diventata mercificazione di corpi, tutto questo ha degradato il centro, non le periferie. qui non siamo a londra e manco a new york. qui siamo in un paese in declino,spappolato, incapace di guardarsi anche in faccia. il degrado sudamericano non lo aveva previsto neanche pasolini che pure aveva scommesso sul trionfo del populismo (bellissima l'intervista di amato su repubblica un mese fa).
quindi, lasciamo riposare in pace pasolini che era il più lucido e il più coraggioso e non lo tiriamo giù per giocarci con le fotografie della befana... un po' di rigore non stona... piuttosto, gaia, ti avevo chiesto un parere sulla notizia di ieri sulle staminali ritrovate nel liquido amniotico. se non ho letto male da qualche parte, stavi nel comitato del sì. e magari questo è davvero il tuo pezzo forte, ci puoi spiegare che vuol dire, anche in temrini etici. io mica l'ho capito... anzi, spiegalo a tutti, con un bel post.
vi saluto. ciao arcangelo, fatti vivo. ciao gaia
sul discorso di gaia, avevo mandato un post prima, ma non lo prende. si vede che non gli sono simpatico.
dicevo che il riferimento a pasolini mi inorridisce, anzi no, mi fa vomitare. vorrei chiedere a gaia che cosa le è cambiato dopo quella vista. credo la risposta sia: niente. continuerà ad avere il suo motorino, la sua ka, la borsa firmata e le scarpe da ginnastica fiche. starà alla larga dalle periferie, perché in quesi posti chi ci è nato cerca di andare via e chi non ci abita ne sta ala larga il più possibile. queste non sono le periferie parigine, dove comunque c'è un'identità sociale (data dall'immigrzione).
e allora, che cazzo c'entra pasolini? vogliamo farlo riposare in pace? la smettiamo di fare i radicali che giocano con tutto?
io in una periferia come quella ci sono nato, cresciuto e ci ho fatto politica. mi pare di riconoscrlo quel ragazzino che hanno arrestato e i palazzoni che c'ha intorno. qualcuno di voi sa che vuol dire fare politica in un posto così? essere visti come dei rompicoglioni, se va bene...
le fotografie pasoliniane della befana mi sembrano un vezzo per gente con la erre moscia, cara gaia, ed è chiaro che tu sul tuo blog ci scrivi quel che ti pare, ma spero non ti dispiaccia un contributo critico. sono un tuo fan, o almeno del tuo blog, perché tu sei troppo bella e io troppo brutto e non riuscirei manco a essere degno di essere un tuo fan.
stavolta sono d'accordo, un po', mica tanto, con arcangelo, anche se la tiritera del di chi è la colpa ce la potevi risparmiare...
io sono un po' più a sinistra di te, ma non tanto. magari ci ritroviamo insieme nei prossimi mesi. e ci andiamo a fare un bel giro per le periferie di roma con gaia e con i tuoi amici boy scout...
ringrazio gaia per l'ospitalità, sempre, e spero gradisca il dibattito. il sottoproletariato urbano come lo ha descritto e previsto pasolini non c'è più. non c'è più la destrutturazione sociale e non c'è più la perdita dialettale e quello che era sottosviluppo al servizio di uno sviluppo anonimo e astratto è diventato sottosviluppo al servizio del sottosviluppo. lui l'aveva previsto, petrolio è un libro visionario... non sono le periferie a essere degradate, ma l'italia. la berlusconizzazione di questo paese, le tette e i culi in tv insieme alle telenovele, la liberazione sessuale che è diventata mercificazione di corpi, tutto questo ha degradato il centro, non le periferie. qui non siamo a londra e manco a new york. qui siamo in un paese in declino,spappolato, incapace di guardarsi anche in faccia. il degrado sudamericano non lo aveva previsto neanche pasolini che pure aveva scommesso sul trionfo del populismo (bellissima l'intervista di amato su repubblica un mese fa).
quindi, lasciamo riposare in pace pasolini che era il più lucido e il più coraggioso e non lo tiriamo giù per giocarci con le fotografie della befana... un po' di rigore non stona... piuttosto, gaia, ti avevo chiesto un parere sulla notizia di ieri sulle staminali ritrovate nel liquido amniotico. se non ho letto male da qualche parte, stavi nel comitato del sì. e magari questo è davvero il tuo pezzo forte, ci puoi spiegare che vuol dire, anche in temrini etici. io mica l'ho capito... anzi, spiegalo a tutti, con un bel post.
vi saluto. ciao arcangelo, fatti vivo. ciao gaia
Anche io faccio il colto: leggetevi "Il paese mancato" di Giulio Sapelli. Sottotitolo: "Modernizzazione senza sviluppo. Il capitalismo secondo Pasolini". Edizioni Bruno Mondadori
caro achille,
quanto astio!!! forse ho toccato un terreno che non conosco, non lo metto in dubbio... io sono cresciuta a verona, nella provincia bene del produttivo nord-est, dove i problemi reali non sono certo quelli della periferia romana... ho solo descritto una sensazione che ho avuto vivendo quella vicenda, pensieri sparsi e non mi sembra che il tuo modo di parlare di pasolini discosti molto dalla sensazione che io ho provato e dalla mia descrizione. Certo, non è facile descrivere qualcosa che non si conosce e si finisce quasi sempre per essere banali e scontati, dicendo ovvietà, ma sono contenta che queste banalità, grazie anche al vostro dibattito, mi permettano di conoscere meglio ciò che non ho mai visto e conosciuto.
quanto alle cellule staminali, il punto è che il problema etico non esiste più perchè non si tocca l'embrione, si preleva il liquido amniotico nel quale sono presenti cellule staminali che hanno capacità molto simili a quelle dell'embrione, ma sono sicure come quelle adulte. le cellule staminali embrionali si adattano a qualsiasi tessuto, faccio un esempio stupido, non reale, ma che rende l'idea: se ti manca un pezzo di osso, ti impianto una cellulla staminale embrionale e quella si trasforma in osso, se ti manca un pezzo di tessuto della pelle, quella si trasforma in pelle, si dice che siano "totipotenti". le cellule staminali adulte non hanno questa capacità di adattamento, ma, a differenza di quelle embrionali, non sono cancerogene, cioè non sono a rischio cancro. quindi: 1. non si tocca l'embrione togliendo di mezzo ogni questione etica 2. sono totipotenti 3. non sono cancerogene
quanto astio!!! forse ho toccato un terreno che non conosco, non lo metto in dubbio... io sono cresciuta a verona, nella provincia bene del produttivo nord-est, dove i problemi reali non sono certo quelli della periferia romana... ho solo descritto una sensazione che ho avuto vivendo quella vicenda, pensieri sparsi e non mi sembra che il tuo modo di parlare di pasolini discosti molto dalla sensazione che io ho provato e dalla mia descrizione. Certo, non è facile descrivere qualcosa che non si conosce e si finisce quasi sempre per essere banali e scontati, dicendo ovvietà, ma sono contenta che queste banalità, grazie anche al vostro dibattito, mi permettano di conoscere meglio ciò che non ho mai visto e conosciuto.
quanto alle cellule staminali, il punto è che il problema etico non esiste più perchè non si tocca l'embrione, si preleva il liquido amniotico nel quale sono presenti cellule staminali che hanno capacità molto simili a quelle dell'embrione, ma sono sicure come quelle adulte. le cellule staminali embrionali si adattano a qualsiasi tessuto, faccio un esempio stupido, non reale, ma che rende l'idea: se ti manca un pezzo di osso, ti impianto una cellulla staminale embrionale e quella si trasforma in osso, se ti manca un pezzo di tessuto della pelle, quella si trasforma in pelle, si dice che siano "totipotenti". le cellule staminali adulte non hanno questa capacità di adattamento, ma, a differenza di quelle embrionali, non sono cancerogene, cioè non sono a rischio cancro. quindi: 1. non si tocca l'embrione togliendo di mezzo ogni questione etica 2. sono totipotenti 3. non sono cancerogene
Avete ragione un po' tutti mi sembra. Gaia, nel candore dellla sua ingenuità veronese radical chic piombata a Roma in un luogo pasoliniano (grotte di Gregna, vicino Tiburtino III, un luogo molto pasoliniano visto che lì in quella zona Pasolini ci ha vissuto). Voi altri che rivendicate un'appartenenza a quei luoghi (che per rispetto dei sottoproletari veri degli anni '60 non chiamerei, appunto, sottoproletari).
Cosa è successo di fatto? E' successo che Roma, città aperta per antonomasia, esattamente come predisse Pasolini ha subito anch'essa l'olocausto antropologico del consumismo e del nuovo permissivismo. E' vero, come dice Arcangelo, che non c'è differenza apparente, oggi, fra un pariolino e un borgataro (scusate se cito il mio libro, ma è esattamente il messaggio che lancio in 'Da soli in mezzo al campo'); le differenze estetiche non esistono più; esistono, a un occhio più profondo sul piano estetico, delle differenze di modi, ma non a tutti si può chiedere un approfondimento continuo sulle persone. Cio' che c'è di diverso però risiede nelle strategie subdole che la borghesia pone in essere per mantenere lo statu quo. Una di queste è l'occupazione militare dei posti di potere e il perpetuarsi delle opportunità sociali solo ed esclusivamente alla stessa cerchia di persone. Qui Gaia ha ragione: quel ragazzo, se non diventa Totti, da lì non uscirà mai. Il cerchio si chiude o si allarga sempre intorno alle stesse persone. La mutazione antropologica del sottoproletariato (e prima ancora dal e del mondo contadino) è stata una mutazione estetica e di bisogni (oggi sogniamo le cose che sogna la borghesia al potere e vestiamo tutti uguali, compresi i No Global che sono tutti borghesi). Il punto è, pochi, pochissimi realizzeranno quei sogni, sempre gli stessi lo faranno. Il resto sarà manovalanza (per il crimine, per la produzione di massa, per le guerre preventive o per il terrorismo). Ma sarà una manovalanza senza speranza perché sarà la legge del più forte che vince e vincerà, e i più forti sono le polizie, gli eserciti (oggi con le loro sofisticate armi tecnologiche) al servizio del Potere. Non si può fare la Rivoluzione in questo modo. Siamo a un bivio. Pasolini, ancora lui, non lo si può lasciare in pace Arcangelo, mi spiace, Pasolini questo bivio lo aveva individuato molto bene, era ne 'La Rabbia': nel finale, precisamente. Andatevelo a leggere, una vera epifania. Profetica.
Cosa è successo di fatto? E' successo che Roma, città aperta per antonomasia, esattamente come predisse Pasolini ha subito anch'essa l'olocausto antropologico del consumismo e del nuovo permissivismo. E' vero, come dice Arcangelo, che non c'è differenza apparente, oggi, fra un pariolino e un borgataro (scusate se cito il mio libro, ma è esattamente il messaggio che lancio in 'Da soli in mezzo al campo'); le differenze estetiche non esistono più; esistono, a un occhio più profondo sul piano estetico, delle differenze di modi, ma non a tutti si può chiedere un approfondimento continuo sulle persone. Cio' che c'è di diverso però risiede nelle strategie subdole che la borghesia pone in essere per mantenere lo statu quo. Una di queste è l'occupazione militare dei posti di potere e il perpetuarsi delle opportunità sociali solo ed esclusivamente alla stessa cerchia di persone. Qui Gaia ha ragione: quel ragazzo, se non diventa Totti, da lì non uscirà mai. Il cerchio si chiude o si allarga sempre intorno alle stesse persone. La mutazione antropologica del sottoproletariato (e prima ancora dal e del mondo contadino) è stata una mutazione estetica e di bisogni (oggi sogniamo le cose che sogna la borghesia al potere e vestiamo tutti uguali, compresi i No Global che sono tutti borghesi). Il punto è, pochi, pochissimi realizzeranno quei sogni, sempre gli stessi lo faranno. Il resto sarà manovalanza (per il crimine, per la produzione di massa, per le guerre preventive o per il terrorismo). Ma sarà una manovalanza senza speranza perché sarà la legge del più forte che vince e vincerà, e i più forti sono le polizie, gli eserciti (oggi con le loro sofisticate armi tecnologiche) al servizio del Potere. Non si può fare la Rivoluzione in questo modo. Siamo a un bivio. Pasolini, ancora lui, non lo si può lasciare in pace Arcangelo, mi spiace, Pasolini questo bivio lo aveva individuato molto bene, era ne 'La Rabbia': nel finale, precisamente. Andatevelo a leggere, una vera epifania. Profetica.
Ciao Adriano, solo per precisare che io Pasolini non l'ho neanche nominato per rispetto di una persona che non c'e' piu'.
Riguardo a Totti, nn era certo uno di questi ragazzi (il pariolino e/o il borgataro), Totti era un ragazzo che invece di studiare giocava a pallone, e basta, ma e' un ragazzo pieno di valori sani, ce ne fossero come lui ... anche se a volte sputa (chi ha giocato a pallone sa bene che dico).
Quidi Totti non fa testo (anche se lui e' ancora vivo).
Comunque questo e' il mio ultimo intervento, devo volare in altri blog.
Gaia, anche se non rispondi quasi mai, o rispondi a cosa ti fa comodo (vera politica...) stai bene, vai a vedere che succede a Medjugorje, quel libro ti puo' aiutare. Anche a te Adriano, NON sara' la legge del piu' forte a vincere, abbi fiducia.
Pace e Bene,
L'Arcangelo
P.S. Achille, grazie per l'e-mail, ma tu sei un fiore, non vorrei coglierti per farti seccare.
A Dio piacendo, ci ritroveremo.
Riguardo a Totti, nn era certo uno di questi ragazzi (il pariolino e/o il borgataro), Totti era un ragazzo che invece di studiare giocava a pallone, e basta, ma e' un ragazzo pieno di valori sani, ce ne fossero come lui ... anche se a volte sputa (chi ha giocato a pallone sa bene che dico).
Quidi Totti non fa testo (anche se lui e' ancora vivo).
Comunque questo e' il mio ultimo intervento, devo volare in altri blog.
Gaia, anche se non rispondi quasi mai, o rispondi a cosa ti fa comodo (vera politica...) stai bene, vai a vedere che succede a Medjugorje, quel libro ti puo' aiutare. Anche a te Adriano, NON sara' la legge del piu' forte a vincere, abbi fiducia.
Pace e Bene,
L'Arcangelo
P.S. Achille, grazie per l'e-mail, ma tu sei un fiore, non vorrei coglierti per farti seccare.
A Dio piacendo, ci ritroveremo.
stavolta Arcangelo è stato il più greve. magari non conosco il bon ton dei blog e il mio suonava un invito strano, ma non lo era.
grazie invece a gaia, grazie tante per le staminali, una materia così ostica! e anche grazie per la risposta diretta alle cose che dicevo. non c'è rabbia, gaia carissima, ma solo la voglia di trattare semrpe le cose entrandoci dentro. restare in superficie, in questo periodo storico, non ci aiuta.
lo dimostra questa nostra piccola conversazione che è stata innescata dalla tua fotografia della befana e dimostra che abbiamo tante cose da dirci. adriano sei grande! comprerò il tuo libro e lo leggerò. mentre "la rabbia" di PPP l'ho già letto.
poi, se questa conversazione continua, non in un momento di lavoro, risponderò alla tua mail.
insomma, voglio dirvi che qui tutto è superficie, la tv, internet, le librerie piene di monnezza, la qualità delle nostre relazioni umane che si fermano alla prima difficoltà, il lavoro che facciamo. e invece abbiamo molte più risorse per parlarci di quante ne presentiamo al primo incontro. amo la politica, è la mia vita e il mio respiro, ma è così difficile farla o semplicemente parlarne. magari sono io e il mondo non c'entra proprio niente. però grazie.
Achille
grazie invece a gaia, grazie tante per le staminali, una materia così ostica! e anche grazie per la risposta diretta alle cose che dicevo. non c'è rabbia, gaia carissima, ma solo la voglia di trattare semrpe le cose entrandoci dentro. restare in superficie, in questo periodo storico, non ci aiuta.
lo dimostra questa nostra piccola conversazione che è stata innescata dalla tua fotografia della befana e dimostra che abbiamo tante cose da dirci. adriano sei grande! comprerò il tuo libro e lo leggerò. mentre "la rabbia" di PPP l'ho già letto.
poi, se questa conversazione continua, non in un momento di lavoro, risponderò alla tua mail.
insomma, voglio dirvi che qui tutto è superficie, la tv, internet, le librerie piene di monnezza, la qualità delle nostre relazioni umane che si fermano alla prima difficoltà, il lavoro che facciamo. e invece abbiamo molte più risorse per parlarci di quante ne presentiamo al primo incontro. amo la politica, è la mia vita e il mio respiro, ma è così difficile farla o semplicemente parlarne. magari sono io e il mondo non c'entra proprio niente. però grazie.
Achille
Caro Achille.
Ti ringrazio profondamente delle tue parole. E ti ringrazio anche se comprerari il mio libro, credimi, la mia autocitazione non era volta a farmi pubblicità subliminale, c'era un pizzico d'orgoglio è vero, ma niente più.
In bocca al lupo e lieto di continuare questa conversazione quando vuoi.
Un saluto
Adriano
Ti ringrazio profondamente delle tue parole. E ti ringrazio anche se comprerari il mio libro, credimi, la mia autocitazione non era volta a farmi pubblicità subliminale, c'era un pizzico d'orgoglio è vero, ma niente più.
In bocca al lupo e lieto di continuare questa conversazione quando vuoi.
Un saluto
Adriano
scusa, adriano, dammi riferimenti del tuo libro. editore e il tuo cognome, se vuoi e se sei ancora in linea qui
l'ho trovato, grazie, adriano. lo sto leggendo. ne parliamo quando l'ho finito, se ti va. adriano, ti piace celine?
auguro una buona giornata a tutti.
achille
auguro una buona giornata a tutti.
achille
Caro Achille, ti ringrazio profondamente di aver comprato il mio libro. Ti ringrazio anche se vorrai parlarne, sono disponibile, se vuoi lo facciamo anche sul mio blog, non dobbiamo necessariamente intasare quello di Gaia che ringraziamo per l'ospitalità.
Non ci crederai ma Celine non l'ho mai letto. Mi sono sempre riproposto di leggere 'Viaggio al centro delal notte', non l'ho mai fatto; lo dovrò fare.
ciao
Adriano
Non ci crederai ma Celine non l'ho mai letto. Mi sono sempre riproposto di leggere 'Viaggio al centro delal notte', non l'ho mai fatto; lo dovrò fare.
ciao
Adriano
Posso inserirmi nel confronto interessantissimo cui avete dato vita su Pasolini e sul libro di Adriano che pure io ho comprato e letto in questi giorni? Conosco Adriano solo per interposta persona (Gaia) ma non sapevo del suo libro che ho trovato davvero interessante, così come le cose che dice e la sua intervista in cui parla del daimon di Hillman. Se c'è una cosa che mi fa incazzare è aver sfiorato una persona (al modo in cui dice Marìas) senza vederla, senza accorgermene e a me con Adriano deve essere successo questo...
Io Celine ce lo vedo poco (se questo è il riferimento di Achille) e il primo capitolo, il più "pasoliniano" l'ho trovato anche il più interessante. Troppo Moravia, dopo, e i costumi corrotti della middle class mi interessano davvero poco. Interessante, però, come il linguaggio borghese affiori pian piano anche nella voce del narratore con termini come "motivazione", "iniziazione", "elaborare" del tutto estranei - se ricordo bene - al primo capitolo.
Non ci vedo neanche le affinità fra il borgataro e il pariolino, francamente. La vedo molto simile ad Achille: pure io sono nato in periferia e ho fatto politica nel Pci (se capisco in modo giusto il riferimento). Non mi sono mai spinto troppo a fondo nell'impegno sociale che ho condiviso/coniugato) con altre attività (sport extracalcistici, per esmepio) e per altro gli invidio. Condivido soprattutto quando dice che oggi di "pasoliniano" non c'è più niente perché la droga sottoproletaria (la tv e il calcio, per esempio) ha corrotto anche e soprattutto le menti delle classi dirigenti; il centro e non le periferie. C'è stato un clamoroso effetto Zunami rispetto alle previsioni di Pasolini: il degrado si è riversato sul centro, a sua volta investito dagli stessi meccanismi con la globalizzazione.
Detto questo, credo davvero che semla sia presa con le osservazioni di Gaia in modo troppo brutale. In fin dei conti, quelle sue osservazioni hanno dato vita a tutto questo che speriamo continui. E poi ho imparato nel tempo ad apprezzare le cose che dice Gaia oltre la sua maschera radical-chic...
Vabbè, sarebbe lungo e avete giustamente deciso di trasferire la discussione in altro posto per non intasare il sito di Gaia. Però è interessante e ringrazio Adriano anche per la citazioen de "La rabbia" di Pasolini che non conoscevo o forse non ricordavo: ai tempi in cui ho letto "la religione del mio tempo" doveva avermi colpito poco, evidentemente a quei tempi funzionavano meglio i meccanismi di smaltimento della rabbia...
Spero se ne possa parlare ancora e comunque mi piaceva esserci.
Un saluto a tutti
Giorgio
Io Celine ce lo vedo poco (se questo è il riferimento di Achille) e il primo capitolo, il più "pasoliniano" l'ho trovato anche il più interessante. Troppo Moravia, dopo, e i costumi corrotti della middle class mi interessano davvero poco. Interessante, però, come il linguaggio borghese affiori pian piano anche nella voce del narratore con termini come "motivazione", "iniziazione", "elaborare" del tutto estranei - se ricordo bene - al primo capitolo.
Non ci vedo neanche le affinità fra il borgataro e il pariolino, francamente. La vedo molto simile ad Achille: pure io sono nato in periferia e ho fatto politica nel Pci (se capisco in modo giusto il riferimento). Non mi sono mai spinto troppo a fondo nell'impegno sociale che ho condiviso/coniugato) con altre attività (sport extracalcistici, per esmepio) e per altro gli invidio. Condivido soprattutto quando dice che oggi di "pasoliniano" non c'è più niente perché la droga sottoproletaria (la tv e il calcio, per esempio) ha corrotto anche e soprattutto le menti delle classi dirigenti; il centro e non le periferie. C'è stato un clamoroso effetto Zunami rispetto alle previsioni di Pasolini: il degrado si è riversato sul centro, a sua volta investito dagli stessi meccanismi con la globalizzazione.
Detto questo, credo davvero che semla sia presa con le osservazioni di Gaia in modo troppo brutale. In fin dei conti, quelle sue osservazioni hanno dato vita a tutto questo che speriamo continui. E poi ho imparato nel tempo ad apprezzare le cose che dice Gaia oltre la sua maschera radical-chic...
Vabbè, sarebbe lungo e avete giustamente deciso di trasferire la discussione in altro posto per non intasare il sito di Gaia. Però è interessante e ringrazio Adriano anche per la citazioen de "La rabbia" di Pasolini che non conoscevo o forse non ricordavo: ai tempi in cui ho letto "la religione del mio tempo" doveva avermi colpito poco, evidentemente a quei tempi funzionavano meglio i meccanismi di smaltimento della rabbia...
Spero se ne possa parlare ancora e comunque mi piaceva esserci.
Un saluto a tutti
Giorgio
scusate per i numerosi refusi, li trovo una mancanza di rispetto verso chi legge. mentre scrivevo mi è arrivata una tegola di lavoro e ho dovuto mandare di corsa senza rileggere.
giorgio
giorgio
Caro Giorgio, mi fa veramente piacere che anche tu abbia letto il mio libro. Tra l'altro, ottenere dei riferimenti, e d'un sol colpo, a Pasolini e Moravia insieme mi sembra una cosa bellissima anche se forse eccessiva (e anche se a te Moravia mi sembra di capire che non piaccia). Nel mio intervento al post di Gaia facevo riferimento al fatto che in 'Da soli in mezzo al campo' il mio intento era quello di far notare come sia cambiata la superficie ma il merito dei rapporti sociali sia rimasto lo stesso. Le opportunità a favore di una certa borghesia rimangono inalterate. Questo a causa soprattutto della globalizzazione ma anche di una sinistra parlamentare, e delle sue relative scelte e della sua condotta (sinistra parlamentare tutta, compresa l'estrema) filo borghese e salottiera. Processo che ha portato, come giustamente sostenevi tu, a un degrado estremo del Centro della società. Paradossalmente, è forse in periferia, spulciando qua e là, che oggi si trovano situazioni più umane e interessanti. Il resto è degrado emotivo. Arrivismo spacciato per realizzazione personale. Pochezza di idee coraggiose. Paura di sembrare 'diverso' pur nell'apparente permissivismo che sdoganerebbe la diversità. Ma è proprio questo permissivismo l'arma più micidiale che il Potere ha trovato per instaurare il Nuovo Fascismo; perché è una libertà falsa, concessa dall'alto, che può essere sottratta in qualsiasi momento, e che svilisce l'oggetto stesso del desiderio.
Il mio riferimento a 'La Rabbia' era soprattutto rivolto a leggere con attenzione il finale che qui riporto:
"Sembra non esservi soluzione da questa impasse, in cui si agita il mondo della pace e del benessere. Forse solo una svolta imprevista, inimmaginabile... una soluzione che nessun profeta può intuire... una di quelle sorprese che ha la vita quando vuole continuare... forse... Forse il sorriso degli astronauti: quello forse, è il sorriso della vera speranza, della vera pace. Interrotte, o chiuse, o sanguinanti le vie della terra, ecco che si apre, timidamente, la via del cosmo"
Ecco, io credo che le vie del cosmo siano la soluzione. Lì dove ci si accorga di essere universali, di abitare un indefinito spazio, essere tutt'uno con esso. E da lì trovare la nuova e inaspettata energia, la sorpresa che ha la vita quando vuole continuare.
p.s. stiamo continuando a discutere qui sopra, spero Gaia non si arrabbi.
baci a tutti, Adriano
Il mio riferimento a 'La Rabbia' era soprattutto rivolto a leggere con attenzione il finale che qui riporto:
"Sembra non esservi soluzione da questa impasse, in cui si agita il mondo della pace e del benessere. Forse solo una svolta imprevista, inimmaginabile... una soluzione che nessun profeta può intuire... una di quelle sorprese che ha la vita quando vuole continuare... forse... Forse il sorriso degli astronauti: quello forse, è il sorriso della vera speranza, della vera pace. Interrotte, o chiuse, o sanguinanti le vie della terra, ecco che si apre, timidamente, la via del cosmo"
Ecco, io credo che le vie del cosmo siano la soluzione. Lì dove ci si accorga di essere universali, di abitare un indefinito spazio, essere tutt'uno con esso. E da lì trovare la nuova e inaspettata energia, la sorpresa che ha la vita quando vuole continuare.
p.s. stiamo continuando a discutere qui sopra, spero Gaia non si arrabbi.
baci a tutti, Adriano
ma che discussioni difficili!!!!
non mi offendo, anzi, mi fa piacere che un mio pensiero stupido e superficiale abbia scatenato tutto questo intellettume!
continuate continuate pure, io mi beo nell'ospitare cotanta sapienza e saggezza...
non mi offendo, anzi, mi fa piacere che un mio pensiero stupido e superficiale abbia scatenato tutto questo intellettume!
continuate continuate pure, io mi beo nell'ospitare cotanta sapienza e saggezza...
Caro Adriano, la tua conclusione panteista mi intriga. Sempre più arrivo a conclusioni panteiste, nella mia vita, da qualunque parta la prenda, dall'analisi, dall'Oriente, dai conflitti di tutti i giorni, dai miei amori, dal lavoro, dalla consapevolezza che quel che facciamo (lavoro, affanni, affetti) è solo una parte infinitesinma delle nostre possibilità che proprio nella confluenza in un tutto può vivere. Solo sentirsi parte del tutto, parte viva di un tutto fuori dei nostri umani controlli oggi mi conforta. Ma lasciamo da parte Giordano Bruno e Spinoza, anche perché il mio panteismo è un panteismo dei sensi. Mai come in questa fase della mia vita presto attenzione alle emozioni, ai sentimenti, ai profumi dei fiori, all'ascolto, convinto che lì sia la via giusta. L'intellettume di cui parla Gaia, tale è: intellettume. E lo dico con tutti i conflitti che questo può scatenare in uno pseudo-intellettuale come me (mi riferisco al "lavoro intellettuale"). E' così difficile stare nelle piccole cose quando per anni hai fatto altro.
Ma non divago troppo, i temi della Rabbia e del Centro degradato sono così fondamentali oggi e mi appassionano. Continuo a scrivere qui, visto che Gaia ci autorizza e comunque vi seguo se decidiamo di traslocare (un'occhiata al tuo sito la darei comunque volentieri). Piuttosto sento la mancanza di Achille, una specie di fratello, quel misto di lucidità, rabbia e passione è qualcosa da cui anche io non riesco a liberarmi, come fosse un marchio di fabbrica. Speriamo torni presto a leggerci e a scrivere.
Pasolini - il "mio" Pasolini, non un Pasolini oggettivo che non esiste - mi insegna a non leggere più quel che accade solo in chiave politica. Io ho sempre amato la politica e pensato che fosse il centro di tutto. L'ho pensato anche nei tempi di riflusso nel privato, che c'è stato e, ahimè, è stato parte fondamentale del degrado di cui parliamo (anni '80). Ora credo - forse faccio buon viso a cattivo gioco - che bisogna smetterla di pensare alla politica come a un motore. Bisogna lasciare alla politica la sua missione professionale. Quel che sta accadendo nei Ds in questi giorni me lo conferma! Ricordiamoci di quella politica quando andiamo a votare, una volta ogni cinque anni. Seguendo con scrupolo, certo, ma senza farsi illusioni. Basta la politica come alibi. Non lasciamo a Berlusconi l'idea che la politica sia piccola cosa: lui l'ammanta di populismo, io vorrei solo ridimensionarla con realismo. E riappropriarmi di una politica che è non-politica, che è "civile", etica di tutti i giorni, confronto di idee e di persone. Per me politica oggi è la mia seduta di yoga. So che è un paradosso, so che dico cose banali. La "piazza" che ci mette a disposizione Gaia ora - e gli altri milioni di "piazze" in Internet - hanno già lavorato in questo senso. Né penso a certe idee anti-establishment diffuse da sempre nella Sinistra estrema. Quando sento parlare Bertinotti o Diliberto cambio canale!
Non so neanche dirlo, a cosa mi riferisco. So solo che leggendo il tuo libro ho provato emozioni, sono entrato negli occhi di quei ragazzi (che sono solo un po' più grandi di quelli di mia figlia), mi sono fatto domande perché ero inteerssato a loro e a te. Ho seguito, come quando mi capitava da ragazzo, il filo della storia e mi sono sentito dentro la storia.
Non mi fraintendere, non sto dicendo che il tuo è un capolavoro, anche se la trovo un'ottima opera prima. Sto dicendo che quel tuo romanzo mi ha appassionato perché tu mi sei vicino, perché ti ho letto in questo blog, ho sentito parlare di te da Gaia. In qualche modo ti conosco. E' come comprare cd perché il mio amico Fabrizio me li consiglia. Li compro, a volte, solo perché a consigliarmeli è lui.
Se guardo una pubblicità, se chiedo a una commessa, se vedo una copertina e mi viene voglia, non è la stessa cosa. In questo per me, leggere il tuo libro è stato "pasoliniano": libro vivo, in carne e ossa, concreto. Non un titolo.
Il profumo dell'India mi sta insegnando questo: tentare di essere spirituali senza essere astratti. L'oriente è solo un veicolo: ce ne possono essere altri mille. Incontrare voi qui è un altro modo. Come un altro modo è stata la vicenda di Welby, che mi ha portato a cercare di sapere di lui. E nel suo dolore ho visto il fantasma delle paure e dei dolori che io sento, l'interruzione di una vita dignitosa, dei contatti con il mondo, della possibilità di comunicare.
Abbiamo bisogna di persone in carne e ossa, di passione vere che stiano con i piedi per terra, per fare politica. Stare con i piedi per terra, come MI insegna lo yoga. Stare in equilibrio. Semplice, banale, non c'è niente di ipocrita, in questo. Non c'è niente di astratto.
Credo di essere stato confuso, forse. Ma ogni volta questo mi aiuta ad accendere una lucetta dentro me.
In apparenza non c'entra niente con il Centro degradato, ma secondo me c'entra.
Grazie, davvero.
Un saluto
Giorgio
Ma non divago troppo, i temi della Rabbia e del Centro degradato sono così fondamentali oggi e mi appassionano. Continuo a scrivere qui, visto che Gaia ci autorizza e comunque vi seguo se decidiamo di traslocare (un'occhiata al tuo sito la darei comunque volentieri). Piuttosto sento la mancanza di Achille, una specie di fratello, quel misto di lucidità, rabbia e passione è qualcosa da cui anche io non riesco a liberarmi, come fosse un marchio di fabbrica. Speriamo torni presto a leggerci e a scrivere.
Pasolini - il "mio" Pasolini, non un Pasolini oggettivo che non esiste - mi insegna a non leggere più quel che accade solo in chiave politica. Io ho sempre amato la politica e pensato che fosse il centro di tutto. L'ho pensato anche nei tempi di riflusso nel privato, che c'è stato e, ahimè, è stato parte fondamentale del degrado di cui parliamo (anni '80). Ora credo - forse faccio buon viso a cattivo gioco - che bisogna smetterla di pensare alla politica come a un motore. Bisogna lasciare alla politica la sua missione professionale. Quel che sta accadendo nei Ds in questi giorni me lo conferma! Ricordiamoci di quella politica quando andiamo a votare, una volta ogni cinque anni. Seguendo con scrupolo, certo, ma senza farsi illusioni. Basta la politica come alibi. Non lasciamo a Berlusconi l'idea che la politica sia piccola cosa: lui l'ammanta di populismo, io vorrei solo ridimensionarla con realismo. E riappropriarmi di una politica che è non-politica, che è "civile", etica di tutti i giorni, confronto di idee e di persone. Per me politica oggi è la mia seduta di yoga. So che è un paradosso, so che dico cose banali. La "piazza" che ci mette a disposizione Gaia ora - e gli altri milioni di "piazze" in Internet - hanno già lavorato in questo senso. Né penso a certe idee anti-establishment diffuse da sempre nella Sinistra estrema. Quando sento parlare Bertinotti o Diliberto cambio canale!
Non so neanche dirlo, a cosa mi riferisco. So solo che leggendo il tuo libro ho provato emozioni, sono entrato negli occhi di quei ragazzi (che sono solo un po' più grandi di quelli di mia figlia), mi sono fatto domande perché ero inteerssato a loro e a te. Ho seguito, come quando mi capitava da ragazzo, il filo della storia e mi sono sentito dentro la storia.
Non mi fraintendere, non sto dicendo che il tuo è un capolavoro, anche se la trovo un'ottima opera prima. Sto dicendo che quel tuo romanzo mi ha appassionato perché tu mi sei vicino, perché ti ho letto in questo blog, ho sentito parlare di te da Gaia. In qualche modo ti conosco. E' come comprare cd perché il mio amico Fabrizio me li consiglia. Li compro, a volte, solo perché a consigliarmeli è lui.
Se guardo una pubblicità, se chiedo a una commessa, se vedo una copertina e mi viene voglia, non è la stessa cosa. In questo per me, leggere il tuo libro è stato "pasoliniano": libro vivo, in carne e ossa, concreto. Non un titolo.
Il profumo dell'India mi sta insegnando questo: tentare di essere spirituali senza essere astratti. L'oriente è solo un veicolo: ce ne possono essere altri mille. Incontrare voi qui è un altro modo. Come un altro modo è stata la vicenda di Welby, che mi ha portato a cercare di sapere di lui. E nel suo dolore ho visto il fantasma delle paure e dei dolori che io sento, l'interruzione di una vita dignitosa, dei contatti con il mondo, della possibilità di comunicare.
Abbiamo bisogna di persone in carne e ossa, di passione vere che stiano con i piedi per terra, per fare politica. Stare con i piedi per terra, come MI insegna lo yoga. Stare in equilibrio. Semplice, banale, non c'è niente di ipocrita, in questo. Non c'è niente di astratto.
Credo di essere stato confuso, forse. Ma ogni volta questo mi aiuta ad accendere una lucetta dentro me.
In apparenza non c'entra niente con il Centro degradato, ma secondo me c'entra.
Grazie, davvero.
Un saluto
Giorgio
Io del sesso gratis, delle "tette e culi" sbattuti ovunque, del permessivismo ne ho le palle piene. La ribellione alla repressione sessuale che io ho subito con l'educazione dei miei genitori, come tanti, si è trasformata in questa roba senza senso e tanta, in questo palloncino che vola alto senza planare in nessun luogo. Non c'è catarsi, non c'è rivincita della Storia ma solo degrado, appunto. Che cazzo gli racconto al mio amico fraterno che ha perso il lavoro e ha tre figli? Abbracciare lui, oggi, vale molto di più. Quell'abbraccio al buio che lo aspetta, quell'esserci vale tanto oggi. Non so se sia il Nuovo Fascismo e ci fosse un progetto specifico di Società dietro. Dico che quel degrado ce l'abbiamo avuto tutti un po' dentro. E io sono stanco, terribilmente stanco, di essere stato contagiato. C'è bisogno di un'etica laica, civile e soprattutto c'è bisogno di comunità e di piccole cose. Stai scrivendo un altro romanzo?
Si veramente l'ho terminato e sto decidendo se pubblicare ancora con Azimut. Volevo provare a fare il salto di qualità editoriale, ma è ancora abbastanza complicato. Forse anche il prossimo lo darò a loro. Se tutto va bene mi piacerebbe uscisse per l'estate. E' una storia completamente diversa. E' ambientata in una Sicilia immaginaria ma è tratto da fatti veri. Protagonisti sono sempre due adolescenti, ma stavolta di 13 anni e maschi. Di più non vi dico. Anzi sì, in mezzo c'è un po' di paranormale.
ciao
A.
ciao
A.
carissimi gaia, adriano e giorgio,
eccomi qui di ritorno dopo un viaggio di lavoro. vedo che in mia assenza, la discussione è andata avanti e si è arricchita. magari giorgio si è un po' allargato a paragonare il romanzo di adriano a pasolini e moravia, però anche io l'ho trovato interessante. complimenti, adriano! aspettiamo la tua seconda opera. secondo me, fai bene a pubblicarla ancora con azimut.
sono troppo stanco per fare discorsi complicati, ma volevo mandarvi un saluto. a giorgio anche, che in effetti siamo un po' fratelli, politicamente. anche se ormai, almeno per me, quella stagione è molto lontana.
ne parliamo prossimamente. al tuo sito come si arriva, adriano?
ciao a tutti
achille
eccomi qui di ritorno dopo un viaggio di lavoro. vedo che in mia assenza, la discussione è andata avanti e si è arricchita. magari giorgio si è un po' allargato a paragonare il romanzo di adriano a pasolini e moravia, però anche io l'ho trovato interessante. complimenti, adriano! aspettiamo la tua seconda opera. secondo me, fai bene a pubblicarla ancora con azimut.
sono troppo stanco per fare discorsi complicati, ma volevo mandarvi un saluto. a giorgio anche, che in effetti siamo un po' fratelli, politicamente. anche se ormai, almeno per me, quella stagione è molto lontana.
ne parliamo prossimamente. al tuo sito come si arriva, adriano?
ciao a tutti
achille
Caro Achille
Al mio sito accedi se clicchi sul mio nome, in ogni caso questo è l'indirizzo www.faceonmars.splinder.com
ciao, vi aspetto
Posta un commento
Al mio sito accedi se clicchi sul mio nome, in ogni caso questo è l'indirizzo www.faceonmars.splinder.com
ciao, vi aspetto