martedì, gennaio 30, 2007
QUESITO DEL MESE
Dopo la domanda sui territori palestinesi di dicembre, oggi posto quello che sarebbe dovuto essere il quesito di gennaio, con molto ritardo, visto che siamo orami a febbraio, ma c’è sempre tempo… quindi:
Quando una persona si sente soffocare, significa che non ama o che ha paura di amare?
Dopo la domanda sui territori palestinesi di dicembre, oggi posto quello che sarebbe dovuto essere il quesito di gennaio, con molto ritardo, visto che siamo orami a febbraio, ma c’è sempre tempo… quindi:
Quando una persona si sente soffocare, significa che non ama o che ha paura di amare?
Comments:
la seconda
ho amato moltissimo una persona che mi soffocava o che pensavo lo facesse. Soffocarmi, intendo.
In realtà avevo solo una gran paura di quello che poi è successo: perderla.
ho amato moltissimo una persona che mi soffocava o che pensavo lo facesse. Soffocarmi, intendo.
In realtà avevo solo una gran paura di quello che poi è successo: perderla.
ciao Gaia, bella domanda che poni. Ci si potrebbero scrivere sopra tre tomi della Treccani, io credo. Così come credo che il solo fatto di porsi la domanda nasconde un "quid", un tarlo, una tensione.
Però - e tu lo sai - io sono in conflitto di interessi, quindi non lo se le mie parole saranno prese per quello che sono. Me lo auguro. Anche perchè - e qui mi infilo nel suddetto conflitto - se parliamo della persona che penso non posso non essere di parte. L'amicizia (come l'amore) è partigiana, oltre che (talvolta) soffocante :-)
Però - e tu lo sai - io sono in conflitto di interessi, quindi non lo se le mie parole saranno prese per quello che sono. Me lo auguro. Anche perchè - e qui mi infilo nel suddetto conflitto - se parliamo della persona che penso non posso non essere di parte. L'amicizia (come l'amore) è partigiana, oltre che (talvolta) soffocante :-)
Eccomi qui di ritorno sul tuo sito, gaia, dopo un po' di vacanza. vedo che i temi sono cambiati parecchio, da pasolini alla paura di volare di erica jong??
Che cosa è questa paura di amare, gaia, ammesso che esista?
Paura di donarsi all'altro? Paura di essere scoperti per come si è davvero? Paura di dover rinunciare a tutte quelle ragnatele che ci costruiamo a difesa di non si sa cosa?
E il soffocare cosa sarà mai? Come si fa ad amare e soffocare? Boh, non lo so. Amare è svegliarsi contenti al mattino, è sapere che siamo nelle mani di una persona che ci conosce o può conoscerci anche nei nostri aspetti più oscuri. amare è fiducia, nom soffocare.
E poi , scusa, se uno soffoca e basta, non è niente. Ma se uno soffoca e prova altro, allora...
Ecco forse la paura di amare è paura di farsi conoscere davvero. e poi, gaia, diccelo tu, cos'è la paura di amare, visto che il tema l'hai lanciato tu, un po' cripticamente, ammetterai... esperienza personale neanche tanto mascherata...
Ma vedo che il dibattito langue. Saluto jaja di cui non avevo il piacere. E dove sono i miei amici Adriano e Giorgio? Fatevi sotto che gaia ci chiede di rianimare il sito!!!
ciao a tutti
Achille
Che cosa è questa paura di amare, gaia, ammesso che esista?
Paura di donarsi all'altro? Paura di essere scoperti per come si è davvero? Paura di dover rinunciare a tutte quelle ragnatele che ci costruiamo a difesa di non si sa cosa?
E il soffocare cosa sarà mai? Come si fa ad amare e soffocare? Boh, non lo so. Amare è svegliarsi contenti al mattino, è sapere che siamo nelle mani di una persona che ci conosce o può conoscerci anche nei nostri aspetti più oscuri. amare è fiducia, nom soffocare.
E poi , scusa, se uno soffoca e basta, non è niente. Ma se uno soffoca e prova altro, allora...
Ecco forse la paura di amare è paura di farsi conoscere davvero. e poi, gaia, diccelo tu, cos'è la paura di amare, visto che il tema l'hai lanciato tu, un po' cripticamente, ammetterai... esperienza personale neanche tanto mascherata...
Ma vedo che il dibattito langue. Saluto jaja di cui non avevo il piacere. E dove sono i miei amici Adriano e Giorgio? Fatevi sotto che gaia ci chiede di rianimare il sito!!!
ciao a tutti
Achille
ciao Achille, condivido quello che dici: amare è svegliarsi la mattina contenti, sapendo che si è nelle mani di quella persona, proprio di lei e di nessun altra.
Però - testimonianza personale - è capitato anche a me quel senso di soffocamento di cui sopra e credo sia dipeso da quello che avevo alle spalle. Io soffocavo per una specie di superfetazione di eventi piuttosto intensi che non mi lasciavano (appunto) respirare, più che per quella specifica e particolare persona.
Quindi in definitiva e come direbbe Freud: a volte un bastone è solo un bastone, altre (più spesso) va guardato da un'altra prospettiva.
Vabbè il discorso sarebbe lungo e io ora vado di corsissima.
Ne approfitto per salutare tutti (ho scritto sui pacs ma non è uscita una riga, ci riproverò poi)
J.
Però - testimonianza personale - è capitato anche a me quel senso di soffocamento di cui sopra e credo sia dipeso da quello che avevo alle spalle. Io soffocavo per una specie di superfetazione di eventi piuttosto intensi che non mi lasciavano (appunto) respirare, più che per quella specifica e particolare persona.
Quindi in definitiva e come direbbe Freud: a volte un bastone è solo un bastone, altre (più spesso) va guardato da un'altra prospettiva.
Vabbè il discorso sarebbe lungo e io ora vado di corsissima.
Ne approfitto per salutare tutti (ho scritto sui pacs ma non è uscita una riga, ci riproverò poi)
J.
Beh, bisogna festeggiare il ritorno di Achille e l'esordio di Jaja. Ora manca solo Adriano...
Mi ero ripromesso di non intervenire sul tema, troppo intimista. Ma se Achille chiama, Giorgio risponde, ibn nome della vecchia e comune militanza.
Schematizzerei, quasi da manuale, riallaciandomi al post di gaia e avvalendomi di qualche anno di dottor Freud:
- se uno soffoca, difficile che sia indifferente (non amare) ma questo non vuol dire che necessariamente sia predisposto ad amare (paura di amare). magari fra l'indifferenza e la paura di amare ci sono centomila gradazioni.
se uno soffoca perché c'è una privazione di libertà, diciamo così, il sistema è semplice: si parla chiaro e se ci sono forme di molestia si presenta una denuncia alla polizia. però è chiaro che occorre parlare chiaro prima.
se uno soffoca ma ha anche pensieri gentili, desiderio di condividere, momenti passati insieme facendo un passetto avanti e uno indietro, presenza dell'altro, allora io la chiamerei paura di amare. e il rimedio mi pare chiaro: costruire le condizioni della serenità; chiarezza con se stessi e con l'altro, sgomberando il campo dalle potenzialità ambiguità che certamente contribuiscono a creare situazioni di tensione; piccoli passi ed esplicita richiesta di condivisione; lavoro su se stessi (come dicono gli analisti) per capire, come dice jaja, se c'è una superfetazione derivante dalla storia pregressa; ferma convinzione che da momenti così possono venire importanti crescite.
come è chiaro dalla mia ricetta, io sono un miscuglio mal riuscito di romanticismo, psicanalisi e pensiero etico.
quindi credo che nessuno possa trovare alcun giovamento da questo mio discorso... però con questo piccolo circolo di amici mi piace condividere. anche se il tema è forse troppo intimo per metterlo sulla piazza che gaia ci mette a disposizione sempre gentilmente.
ciao a tutti
giorgio
Mi ero ripromesso di non intervenire sul tema, troppo intimista. Ma se Achille chiama, Giorgio risponde, ibn nome della vecchia e comune militanza.
Schematizzerei, quasi da manuale, riallaciandomi al post di gaia e avvalendomi di qualche anno di dottor Freud:
- se uno soffoca, difficile che sia indifferente (non amare) ma questo non vuol dire che necessariamente sia predisposto ad amare (paura di amare). magari fra l'indifferenza e la paura di amare ci sono centomila gradazioni.
se uno soffoca perché c'è una privazione di libertà, diciamo così, il sistema è semplice: si parla chiaro e se ci sono forme di molestia si presenta una denuncia alla polizia. però è chiaro che occorre parlare chiaro prima.
se uno soffoca ma ha anche pensieri gentili, desiderio di condividere, momenti passati insieme facendo un passetto avanti e uno indietro, presenza dell'altro, allora io la chiamerei paura di amare. e il rimedio mi pare chiaro: costruire le condizioni della serenità; chiarezza con se stessi e con l'altro, sgomberando il campo dalle potenzialità ambiguità che certamente contribuiscono a creare situazioni di tensione; piccoli passi ed esplicita richiesta di condivisione; lavoro su se stessi (come dicono gli analisti) per capire, come dice jaja, se c'è una superfetazione derivante dalla storia pregressa; ferma convinzione che da momenti così possono venire importanti crescite.
come è chiaro dalla mia ricetta, io sono un miscuglio mal riuscito di romanticismo, psicanalisi e pensiero etico.
quindi credo che nessuno possa trovare alcun giovamento da questo mio discorso... però con questo piccolo circolo di amici mi piace condividere. anche se il tema è forse troppo intimo per metterlo sulla piazza che gaia ci mette a disposizione sempre gentilmente.
ciao a tutti
giorgio
Mi avete chiamato, ed eccomi qui fra voi. La domanda è complessa. Posso parlare solo per esperienza personale. Quando mi sono sentito soffocare era perché dell'altro non mi interessava nulla (l'altro perché a me piacciono i maschietti, ndr - :-)). Tuttavia questo bisogno dell'altro mi portava a buttarmi dentro a storie, seppur fugaci, che mi illudevano potessero realizzare un sogno precostituito dall'immaginario collettivo. Soffocavo perché non amavo. Non ho mai messo in dubbio la mia capacità di saper amare, anzi, non ho paura dell'amore, è che l'ho sempre dato alle persone sbagliate, soprattutto che non ricambiavano; così la va la vita. Però vi avverto, non scambiate l'amore con la passione, che vi sculaccio! :-)
quanta vita ci vuole per vedere la differenza fra passione e amore! ci si confonde all'inizio: la passione obnubila, riempe i vuoti, è veloce, potente, ti porta sulle montagne russe. e l'amore? un mare calmo
quanto al dare amore alle persone sbagliate, come ti capisco... a me succede questa cosa strana: la passione l'ho sempre data alle persone giuste, pronte a recepirle. sarà il sogno di potenza che la passione lascia intravedere. l'amore quasi sempre a quelle sbagliate: sarà che amare rende fragili? oppure, più semplicemente, che l'amore non ha bisogno di carri trionfali?
quanto al dare amore alle persone sbagliate, come ti capisco... a me succede questa cosa strana: la passione l'ho sempre data alle persone giuste, pronte a recepirle. sarà il sogno di potenza che la passione lascia intravedere. l'amore quasi sempre a quelle sbagliate: sarà che amare rende fragili? oppure, più semplicemente, che l'amore non ha bisogno di carri trionfali?
oh, gaia, ma che è un blog incustodito questo? :-))
prima di una replica, serve una tua mozione d'ordine...
intanto saluto giorgio e adriano
prima di una replica, serve una tua mozione d'ordine...
intanto saluto giorgio e adriano
siete davvero sicuri che tra amore e passione ci sia questo abisso?
io non ne sono del tutto convinta, ma questo è un altro discorso
si parlava di soffocamento e si parlava se il prodotto del soffocamento è l'assenza o la paura di amore
dipende, ovviamente. siamo tutti diversi ma visto che adriano evoca l'immaginario collettivo, forse tutto sommato la presunta diversità e solo un'illusione
cosa si intende per soffocamento? fastidio, irritazione, perdita di terreno? è un sentimento fisso? come diceva achille si alterna a qualcosa? E in quell'"altro" cosa c'è, come è riempito? Io posso solo parlare di me e per me e della gelosia, del senso del possesso che però con l'amore caspita se c'entra....
io non ne sono del tutto convinta, ma questo è un altro discorso
si parlava di soffocamento e si parlava se il prodotto del soffocamento è l'assenza o la paura di amore
dipende, ovviamente. siamo tutti diversi ma visto che adriano evoca l'immaginario collettivo, forse tutto sommato la presunta diversità e solo un'illusione
cosa si intende per soffocamento? fastidio, irritazione, perdita di terreno? è un sentimento fisso? come diceva achille si alterna a qualcosa? E in quell'"altro" cosa c'è, come è riempito? Io posso solo parlare di me e per me e della gelosia, del senso del possesso che però con l'amore caspita se c'entra....
ehi ehi, jaja, ora scomodi un altro temone da niente... la gelosia. chi non è geloso alzi la mano...
adriano, dicci la tua, che tu sei filosofo
adriano, dicci la tua, che tu sei filosofo
ebbene sì, caro achille, la mia deve essere proprio la paura di tagliare tutte quelle ragnatele che faticosamente ho tessuto (si dice così?!) da 29 anni a questa parte, confondendo anche la passione con l'amore (mi devi sculacciare, caro adri) e quasi sempre ho allontanato da me tutto ciò che avesse parvenza di un minimo di legame di Amore, anzi, dirò di più, sono convinta di essermi sempre innamorata di ciò che non potevo avere, per ciò per cui bramavo e soffrivo e mi prostravo e cedevo e sarei andata in capo al mondo, proprio perchè così era più facile, perchè tanto amavo qualcosa che mai mi avrebbe ricambiato e non implicava troppo impegno, quello vero, quello per cui ti devi veramente mettere in discussione e devi mettere la tua vita nelle mani di un'altra persona. Il punto oggi è che avendo fatto una miscela esplosiva, non si sa più distinguere gli ingredienti e, anche se la torta è buona, non si capisce nemmeno se sia una torta salata o dolce. non so se mi sono spiegata... quindi, amici cari, mi fermo qua. sento già le vostre parole che dicono "a ga'... curate!".
un abbraccio
un abbraccio
devo aver scritto in un momento in cui il dibattito aveva già preso un'altra piega... chiedo scusa... comunque io alzo la mano, perchè non sono gelosa, davvero, non lo sono e quando lo dico non ci credo nemmeno io, poi mi ritrovo in situazioni in cui lo dovrei essere e non lo sono, semplicemente perchè mi fido, ingenuamente mi fido e se sento di ottenere il rispetto che merito, allora sono tranquilla... o forse... mi sta venendo un altro dubbio... non sarà che non sono gelosa perchè non amo???? AIUTOOOO!!!
altra questione: cosa significa soffocamento... beh, per soffocare è proprio soffocare, cioè non riuscire più a respirare, significa avere davanti la persona e sentire che il cervello va in acqua e si cominciano a dire cose offensive che non si pensano, per poi provare un vuoto tremendo e una malinconia pazzesca e un senso di mancanza.
altra questione: cosa significa soffocamento... beh, per soffocare è proprio soffocare, cioè non riuscire più a respirare, significa avere davanti la persona e sentire che il cervello va in acqua e si cominciano a dire cose offensive che non si pensano, per poi provare un vuoto tremendo e una malinconia pazzesca e un senso di mancanza.
ok, chiedo scusa per l'involontario casino da me ingenerato sul tema gelosia (ma gaia promettici un post su questo ;-)
tu dici: significa avere davanti la persona e sentire che il cervello va in acqua e si cominciano a dire cose offensive che non si pensano, per poi provare un vuoto tremendo e una malinconia pazzesca e un senso di mancanza.
cioè più o meno quello che succede a me quando apro la bolletta Telecom... ;-)
scherzi a parte, non voglio rompere le scatole su noiosissime questioni filologiche ma a me più che soffocamento mi pare rabbia allo stato puro
ora scappo davvero
un saluto a tutti
tu dici: significa avere davanti la persona e sentire che il cervello va in acqua e si cominciano a dire cose offensive che non si pensano, per poi provare un vuoto tremendo e una malinconia pazzesca e un senso di mancanza.
cioè più o meno quello che succede a me quando apro la bolletta Telecom... ;-)
scherzi a parte, non voglio rompere le scatole su noiosissime questioni filologiche ma a me più che soffocamento mi pare rabbia allo stato puro
ora scappo davvero
un saluto a tutti
gaia. e tu dici di non amare questa persona?
rileggiti, va. e molla le paure, gli ormeggi e tutto il resto. con cautela, ma anche senza paura, cara.
amici, dite una parola a gaia :-)))
rileggiti, va. e molla le paure, gli ormeggi e tutto il resto. con cautela, ma anche senza paura, cara.
amici, dite una parola a gaia :-)))
achì, ma la questione del mese mica riguardava me... :-P è solo "la questione del mese" (ci credete?!)
ci credo, ci credo (ora ci cresce il naso come a pinocchio)!!!
in bocca al lupo, gaietta, tifo per te
notte a tutti
in bocca al lupo, gaietta, tifo per te
notte a tutti
La prima... poi uno (o una) se la può raccontare come vuole, anche con l'aiuto dell'analista...
Quando si è innamorati, il tempo non basta mai...
Ciao, in bocca al lupo
G
Quando si è innamorati, il tempo non basta mai...
Ciao, in bocca al lupo
G
Gaia non ti far dire che hai puara perché è una risposta ovvia e scontata, anche tu la sai. Sugli innamoramenti sbagliati, sulla passione che si confonde con l'amore credo che anche qui sia tutto terribilmente soggettivo; sono identiche le dinamiche ma le sensazioni che si provano sono uniche, spesso inspiegabili. Il soffocamento riguarda il respiro, il respiro in psicosomatica simboleggia la comunicazione. Per sillogismo, se manca l'uno c'è un problema nell'altra. Guariremo quando staccheremo la spina ai ragionamenti e lasceremo che a prendere possesso del cervello sia... il cuore. Non so ancora come si faccia, ma solo che quella è l'unica strada.
sì, adriano. troppi ragionamenti. troppe parole. staccare la spina dai ragionamenti. lasciarsi andare al cuore. se il cuore va, e poi si arresta, è un blocco di comunicazione? il respiro che viene a mancare. la rabbia. la fuga. e ancora l'attenzione puntuta ai particolari che impedisce di guardare l'orizzonte. l'orizzonte largo. l'ottava elegia duinese di rilke.
Con tutti gli occhi vede la creatura
L’aperto. Soltanto i nostri occhi sono
Come rivolti indietro e messi intorno ad essa come trappole, intorno al sua libero fine.
Quello che c’è fuori, noi lo sappiamo solo
Dal viso dell’animale; noi già voltiamo
Il bambino e lo costringiamo a vedere all’indietro la forma, non l’aperto, che
È così profondo nel volto dell’animale. Libero dalla morte.
Noi solo lo vediamo; il libero animale
Ha sempre il tramonto dentro di sé
E davanti a Dio, e quando vaga, vaga
Nell’eternità, così come vanno le fontane.
Non abbiamo mai, neanche un solo giorno,
lo spazio puro dinanzi a noi, nel quale i fiori
s’aprono infiniti. Sempre è mondo e mai
il Nessunluogo senza il Nulla: la purezza,
l’incostudito, che si respira e si sa infinita
e si brama. Quando si è bambini ci si perde
nel silenzio una volta e si è sconvolti. Oppure
quello muore ed è.
Ma vicino alla morte non si vede più la morte
E si guarda fissamente fuori, forse con grande
Sguardo d’animale.
Gli amanti, non per altro forse, sbarrerebbero
Lo sguardo, e vicino a questo stupirebbero…
Come per svista è a all’uno aperto l’altro…
Ma oltre lui nessuno va, e di nuovo il mondo
È per lui.
Rivolti sempre alla creazione, noi vediamo soltanto di lei l’immagine riflessa di un atto
Libero, da noi oscurata. O che un animale,
uno muto, sollevi quietamente lo sguardo
verso di noi.
Questo si chiama destino: essere di fronte
E nient’altro che sempre essere di fronte.
Con tutti gli occhi vede la creatura
L’aperto. Soltanto i nostri occhi sono
Come rivolti indietro e messi intorno ad essa come trappole, intorno al sua libero fine.
Quello che c’è fuori, noi lo sappiamo solo
Dal viso dell’animale; noi già voltiamo
Il bambino e lo costringiamo a vedere all’indietro la forma, non l’aperto, che
È così profondo nel volto dell’animale. Libero dalla morte.
Noi solo lo vediamo; il libero animale
Ha sempre il tramonto dentro di sé
E davanti a Dio, e quando vaga, vaga
Nell’eternità, così come vanno le fontane.
Non abbiamo mai, neanche un solo giorno,
lo spazio puro dinanzi a noi, nel quale i fiori
s’aprono infiniti. Sempre è mondo e mai
il Nessunluogo senza il Nulla: la purezza,
l’incostudito, che si respira e si sa infinita
e si brama. Quando si è bambini ci si perde
nel silenzio una volta e si è sconvolti. Oppure
quello muore ed è.
Ma vicino alla morte non si vede più la morte
E si guarda fissamente fuori, forse con grande
Sguardo d’animale.
Gli amanti, non per altro forse, sbarrerebbero
Lo sguardo, e vicino a questo stupirebbero…
Come per svista è a all’uno aperto l’altro…
Ma oltre lui nessuno va, e di nuovo il mondo
È per lui.
Rivolti sempre alla creazione, noi vediamo soltanto di lei l’immagine riflessa di un atto
Libero, da noi oscurata. O che un animale,
uno muto, sollevi quietamente lo sguardo
verso di noi.
Questo si chiama destino: essere di fronte
E nient’altro che sempre essere di fronte.
rilke sarà pure rilke, ma gaia non ci ha ancora detto qual è - dopo l'intenso dibbbatttito - la risposta finale al quesito che ha posto. insomma, ho ragione io o ha ragione adriano, ha ragione jaja o i nostri anonimi amici?
mi sa che il dubbio ce lo dovremo tenere. ed è un peccato perché vedo che il quesito ha riscosso molto più successo del duo sarkozy-segolene...
ciao ciao
achille
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mi sa che il dubbio ce lo dovremo tenere. ed è un peccato perché vedo che il quesito ha riscosso molto più successo del duo sarkozy-segolene...
ciao ciao
achille