venerdì, gennaio 26, 2007
LIB-LIB-LIB... UN FREGATURA
Ecco le nuove liberalizzazioni del Governo di centrosinistra, quelle che hanno addirittura fatto litigare due ministri, quelle annunciate da mesi e mesi, quelle che Prodi ha definito una storica rivoluzione, quelle che cambieranno il nostro paese!
Telefonia mobile (dl);
Telefonia fissa, Internet e Tv (dl);
Strade e autostrade – Trasparenza su prezzi carburanti e avvisi tempestivi in caso di incidenti (dl);
Trasparenza pubblicità Tariffe aeree (dl);
Data di scadenza degli alimenti confezionati (dl);
Assicurazioni – Ramo danni e RC auto (dl):
Eliminazione dell’autentica notarile per l’estinzione dell’ipoteca sui mutui immobiliari (dl);
Estensione dei pagamenti con sistemi elettronici (ddl);
Procedure più facili per gli indennizzi alle famiglie con invalidi civili minori (ddl);
Abolizione Pubblico Registro Automobilistico (P.R.A.) (ddl);
Libera concorrenza nella distribuzione del GPL (ddl);
Accesso libero all’attività’ di parrucchiere, estetista, pulizia, disinfezione, facchinaggio, autoscuola (dl);
Guide e accompagnatori turistici (dl);
Impianti di distribuzione dei carburanti (ddl);
Accesso alle attività di intermediazione d’affari (ddl);
Primo passo verso la Borsa del gas (dl)
Nuova disciplina Affidamenti contrattuali (dl);
Componentistica automobili (ddl);
Gare europee per la realizzazione di alcune tratte ferroviarie(dl);
Nascita di una impresa in un giorno (dl);
Semplificazioni per l’avvio di impianti produttivi (ddl);
Interventi per il trasporto pubblico innovativo (ddl);
Riordino incentivi autotrasporto merci (ddl);
Interventi in materia di trasporto ferroviario (ddl);
Interventi di liberalizzazione di autolinee interregionali (dl);
Riordino incentivi in materia di imprese nel settore del gas (ddl);
Estinzione anticipata di mutui immobiliari e clausole penali (dl);
Portabilità dei mutui immobiliari e diritto di surroga nell’ipoteca (dl);
Targhe personalizzate (dl);
Semplificazioni delle procedure per le piccole cooperative (ddl);
Sviluppo del mercato finanziario e sostegno alla crescita dimensionale delle imprese (ddl);
Nullità della clausola di massimo scoperto nei conti bancari (ddl);
Agevolazioni fiscali per le donazioni alle scuole (dl);
Istituzione dei Poli tecnico-professionali (dl)
Riordino e potenziamento degli istituti tecnici e professionali (ddl);
Agevolazioni per le imprese dello spettacolo (ddl);
Adeguamento all’ordinamento comunitario in materia di consulenti del lavoro (dl).
Quindi, ricapitolando: nel campo dell'energia nessun passo avanti. Nelle tlc, resta il quasi-monopolio di Telecom Italia, che mantiene oltre il 90% del fatturato del settore. Nei trasporti prosegue la ristrutturazione delle Ferrovie, con la moltiplicazione delle imprese (Trenitalia, RFI, ecc.), ma nessuna maggiore concorrenza, né un percettibile miglioramento del servizio. La riforma dei servizi pubblici locali è semplicemente nel caos. Per i servizi professionali c'è poi la delusione più cocente: le "libere professioni" restano tutto, meno che libere. Come gli ordini professionali, che mantengono la loro caratteristica di sette/caste lavorative. L'accesso richiede anni di pratica, nei quali i giovani tipicamente non sono retribuiti (se non a livelli di paghetta settimanale del babbo), e la pubblicità resta ingessata in codici di condotta che vietano ai giovani professionisti di offrirsi sul mercato in modo minimamente aggressivo. La concorrenza vera tra professionisti sembra "una vergogna" da evitare invece che il modo naturale di organizzare questi settori.
Ecco le nuove liberalizzazioni del Governo di centrosinistra, quelle che hanno addirittura fatto litigare due ministri, quelle annunciate da mesi e mesi, quelle che Prodi ha definito una storica rivoluzione, quelle che cambieranno il nostro paese!
Quindi, ricapitolando: nel campo dell'energia nessun passo avanti. Nelle tlc, resta il quasi-monopolio di Telecom Italia, che mantiene oltre il 90% del fatturato del settore. Nei trasporti prosegue la ristrutturazione delle Ferrovie, con la moltiplicazione delle imprese (Trenitalia, RFI, ecc.), ma nessuna maggiore concorrenza, né un percettibile miglioramento del servizio. La riforma dei servizi pubblici locali è semplicemente nel caos. Per i servizi professionali c'è poi la delusione più cocente: le "libere professioni" restano tutto, meno che libere. Come gli ordini professionali, che mantengono la loro caratteristica di sette/caste lavorative. L'accesso richiede anni di pratica, nei quali i giovani tipicamente non sono retribuiti (se non a livelli di paghetta settimanale del babbo), e la pubblicità resta ingessata in codici di condotta che vietano ai giovani professionisti di offrirsi sul mercato in modo minimamente aggressivo. La concorrenza vera tra professionisti sembra "una vergogna" da evitare invece che il modo naturale di organizzare questi settori.
Comments:
concordo con te, gaia, sul fatto che ancora molto resta da fare. Mia nonna a questo proposito avrebbe detto nel suo splendido romano "avoja a magnà patate", (che mi emoziona sempre un po' ripensando a quella cultura contadina in cui molto prosaicamente e fuor di scherzo mangiavano praticamente solo tuberi, tuberi e ancora tuberi ai tuberi). Però egoisticamente parlando io ho un mutuo trentennale che presumibilmente finirò di far pagare ai miei nipoti e che mi-gli vengano tolte di mezzo clausole vessatorie tipo penali e sovratasse, bè è o non è una bella notizia? E vogliamo parlare del giochino delle assicurazioni che per scoraggiare passaggi a società più concorrenziali stabilivano in automatico il declassamento anche senza che tu avessi mai preso nemmeno una graffiata di vernice sul cofano? Evviva!
Le professioni, dici. Sono d'accordo, ci metto anche quella dei giornalisti sebbene oggi a dirla tutta non se la passi proprio bene e forse che ci sia ancora un ordine qualche garanzia tra sti squali di editori manco ci sta malissimo.
Però va detto: ci stanno provando e da qualche parte bisognava pure iniziare. Mi fanno un po' ridere oggi quelli dell'opposizione che accusano questo Governo di prendersela con i parrucchieri non intaccando minimamente i potentati. E' un'affermazione che condividerei in toto se in cinque anni in cui governavano loro avessi visto l'ombra di un ombra di un timido e spaurito tentativo di liberalizzare qualcosa, fosse pure la gestione dei tombini metropolitani.
E' un commento a caldo il mio, mi devo ancora "documentare".
Ci rileggiamo presto, però
Ciao!
J.
Le professioni, dici. Sono d'accordo, ci metto anche quella dei giornalisti sebbene oggi a dirla tutta non se la passi proprio bene e forse che ci sia ancora un ordine qualche garanzia tra sti squali di editori manco ci sta malissimo.
Però va detto: ci stanno provando e da qualche parte bisognava pure iniziare. Mi fanno un po' ridere oggi quelli dell'opposizione che accusano questo Governo di prendersela con i parrucchieri non intaccando minimamente i potentati. E' un'affermazione che condividerei in toto se in cinque anni in cui governavano loro avessi visto l'ombra di un ombra di un timido e spaurito tentativo di liberalizzare qualcosa, fosse pure la gestione dei tombini metropolitani.
E' un commento a caldo il mio, mi devo ancora "documentare".
Ci rileggiamo presto, però
Ciao!
J.
Per le ferrovie, la liberalizzazione è molto difficile, proprio per le caratteristiche del servizio... Ricordatevi il caso inglese, un clamoroso fallimento che chiunque sia andato in Inghilterra negli anni '80 ha visto con i propri occhi: prezzi altissimi, servizio inefficiente e pericoloso, quasi tutti usavano gli autobus... la Thatcher aveva semplicemente creato dei monopolisti di tratta, che facevano quello che volevano... Così dopo alcuni si nazionalizzò nuovamente...
Saluti
G
Posta un commento
Saluti
G