mercoledì, novembre 22, 2006
ART.1: L'ITALIA E' UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA, FONDATA SUL LAVORO
Ho passato 4 giorni chiusa in casa con la febbre. L’ultimo giorno stavo bene e avevo deciso di tornare al lavoro… non posso! Non posso perché nel certificato medico c’è scritto che devo stare a casa 5 giorni. Ma quando una persona diventa dipendente a tempo indeterminato, significa che è in semi-libertà vigilata e che non può fare più quello che vuole della propria vita?! Da quando sono assunta devo sempre dare una giustificazione su cosa faccio, dove, come, con chi, perché, etc.
Devo stare a casa quanto dice il medico (che mi ha visto 5 giorni fa) e se dici di stare bene, devi tornare dal medico per farti certificare che stai bene. Devi segnare le ore di lavoro che fai, ma massimo 48 alla settimana, perché se ne fai di più allora sei fuori legge, quindi, il mio problema oggi è che lavoro troppo e quindi ci si deve assicurare che non mi possa mai rivalere delle ore che faccio in più e ogni giorno devo firmare un foglio all’ora X così le ore che faccio in più sono volontariato! Certo, una portavoce di un ministro che fa volontariato! Come se il mio lavoro fosse quantificabile a ore. Tutto perché? Perché sono matti! Perché il contratto ce l’ho con uno, ma lavoro per l’altro senza nessuna carta che dica che posso lavorare per l’altro. In più, se me ne voglio andare, devo dare 60 giorni di preavviso, ma perché? Se io non voglio più lavorare in un posto perché magari mi ci trovo male, perché devo starci ancora 60 giorni dove sicuramente, sapendo che me ne vado, me ne fanno di tutti i colori? Sono matti!
Ma i più matti di tutti sono quelli che fanno queste leggi assurde! Ma perché non può esserci la responsabilità del singolo?! Perché una persona si deve sentire minacciata in continuazione da orari di lavoro, malattia, presenza, straordinari? È proprio su questo che si gioca con il mobbing e l’unica soluzione sarebbe quella di rendere il licenziamento libero: se una persona produce, il datore di lavoro non ha alcun interesse a mandarlo via. Ci vuole la responsabilizzazione del lavoratore, così le cose funzionerebbero, perché i taciti accordi, i rapporti flessibili, non vanno bene, arriva sempre il momento in cui si rompe qualcosa e si deve stare alle regole, tutte, e stare a tutte le regole è uno stress infinito!
Ho passato 4 giorni chiusa in casa con la febbre. L’ultimo giorno stavo bene e avevo deciso di tornare al lavoro… non posso! Non posso perché nel certificato medico c’è scritto che devo stare a casa 5 giorni. Ma quando una persona diventa dipendente a tempo indeterminato, significa che è in semi-libertà vigilata e che non può fare più quello che vuole della propria vita?! Da quando sono assunta devo sempre dare una giustificazione su cosa faccio, dove, come, con chi, perché, etc.
Devo stare a casa quanto dice il medico (che mi ha visto 5 giorni fa) e se dici di stare bene, devi tornare dal medico per farti certificare che stai bene. Devi segnare le ore di lavoro che fai, ma massimo 48 alla settimana, perché se ne fai di più allora sei fuori legge, quindi, il mio problema oggi è che lavoro troppo e quindi ci si deve assicurare che non mi possa mai rivalere delle ore che faccio in più e ogni giorno devo firmare un foglio all’ora X così le ore che faccio in più sono volontariato! Certo, una portavoce di un ministro che fa volontariato! Come se il mio lavoro fosse quantificabile a ore. Tutto perché? Perché sono matti! Perché il contratto ce l’ho con uno, ma lavoro per l’altro senza nessuna carta che dica che posso lavorare per l’altro. In più, se me ne voglio andare, devo dare 60 giorni di preavviso, ma perché? Se io non voglio più lavorare in un posto perché magari mi ci trovo male, perché devo starci ancora 60 giorni dove sicuramente, sapendo che me ne vado, me ne fanno di tutti i colori? Sono matti!
Ma i più matti di tutti sono quelli che fanno queste leggi assurde! Ma perché non può esserci la responsabilità del singolo?! Perché una persona si deve sentire minacciata in continuazione da orari di lavoro, malattia, presenza, straordinari? È proprio su questo che si gioca con il mobbing e l’unica soluzione sarebbe quella di rendere il licenziamento libero: se una persona produce, il datore di lavoro non ha alcun interesse a mandarlo via. Ci vuole la responsabilizzazione del lavoratore, così le cose funzionerebbero, perché i taciti accordi, i rapporti flessibili, non vanno bene, arriva sempre il momento in cui si rompe qualcosa e si deve stare alle regole, tutte, e stare a tutte le regole è uno stress infinito!
Comments:
Sei un mito ^^ ..Hai perfettamente ragione! Sembra quasi che abbiano paura di cedere un po' di responsabilità ai singoli. Bisogna smetterla con l'ideologia che i dipendenti vadano controllati come in un reality con il costante timore che abusino delle loro facoltà. La vera carta vincente sta nel motivare i dipendenti e incentivare le loro prestazioni, non nel controllare ogni loro mossa nel timore di abusi. Passa da me se ti capita, mi fa piacere^^
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