mercoledì, febbraio 04, 2004
Ricordi. Sto ascoltando Daniele Silvestri. Queste canzoni (soprattutto quelle tratte dall'album "Il Dado") mi fanno tornare indietro con la memoria e mi fanno venire in mente come dei flash.
Flash 1: 1996. Stesa sul prato con il walk man alle orecchie, in una primavera quasi alla fine, in quei giorni di scuola in cui ormai non si hanno più compiti per casa e interrogazioni. Peccato che la maturità fosse alle porte. Giro in bicicletta per la campagna veronese con un amico, di cui non mi ricordo il nome, ma mi ricordo bene che era un accanito cannaiolo, un pilota di formula 3 in cerca di sponsor per continuare a correre e che mi si era appiccicato perché voleva che presentassi a mio padre il suo progetto di sponsorizzazione. Io ovviamente non l'ho mai fatto. Aveva appena comiciato a suonare le congas e rompeva a tutta la "Compa" (il gruppo di amici) perché andassimo ai suoi pietosi concerti. Lui mi ha fatto conoscere quell'album e, anche se inizialmente con molta diffidenza, è diventato la mia colonna sonora per molto tempo
Flash 2: 1998. Sul motorino, sulla circonvallazione interna di Milano. Avevo un giacchetto lungo marrone, di tessuto telavela, e sotto indossavo il giubbino jeans. Nel taschino interno il walk man, lo stesso di 2 anni prima, quello che aveva una chiusura che prendeva tutto l'apparecchio, che non aveva la funzione "rew"e dovevi girare la cassetta, giallo e grigio: indistruttibile! Stavo andando a lavorare. Al tempo facevo uno stage alla Soleluna, sì, quella. Pioveva, sempre. Era aprile e faceva ancora freddo e cercavo di combinare studio e lavoro.
Flash 3: 1999. Verona, marzo. Camera mia a casa di mamma. Mandavo un messaggio anonimo con un pezzo del testo "via col vento" che faceva più o meno così: "devo stare più attenta, non illudermi mai, perché spesso il rimpianto torna quando sembra vinto ormai…" boh, ora non ricordo, ma l'sms è stato efficace, ho conquistato il ragazzo, anche se poi si è dimostrato essere un fiasco, con annessa sconfitta e ferite che ho messo molto tempo per arginare.
Bella storia!
Flash 1: 1996. Stesa sul prato con il walk man alle orecchie, in una primavera quasi alla fine, in quei giorni di scuola in cui ormai non si hanno più compiti per casa e interrogazioni. Peccato che la maturità fosse alle porte. Giro in bicicletta per la campagna veronese con un amico, di cui non mi ricordo il nome, ma mi ricordo bene che era un accanito cannaiolo, un pilota di formula 3 in cerca di sponsor per continuare a correre e che mi si era appiccicato perché voleva che presentassi a mio padre il suo progetto di sponsorizzazione. Io ovviamente non l'ho mai fatto. Aveva appena comiciato a suonare le congas e rompeva a tutta la "Compa" (il gruppo di amici) perché andassimo ai suoi pietosi concerti. Lui mi ha fatto conoscere quell'album e, anche se inizialmente con molta diffidenza, è diventato la mia colonna sonora per molto tempo
Flash 2: 1998. Sul motorino, sulla circonvallazione interna di Milano. Avevo un giacchetto lungo marrone, di tessuto telavela, e sotto indossavo il giubbino jeans. Nel taschino interno il walk man, lo stesso di 2 anni prima, quello che aveva una chiusura che prendeva tutto l'apparecchio, che non aveva la funzione "rew"e dovevi girare la cassetta, giallo e grigio: indistruttibile! Stavo andando a lavorare. Al tempo facevo uno stage alla Soleluna, sì, quella. Pioveva, sempre. Era aprile e faceva ancora freddo e cercavo di combinare studio e lavoro.
Flash 3: 1999. Verona, marzo. Camera mia a casa di mamma. Mandavo un messaggio anonimo con un pezzo del testo "via col vento" che faceva più o meno così: "devo stare più attenta, non illudermi mai, perché spesso il rimpianto torna quando sembra vinto ormai…" boh, ora non ricordo, ma l'sms è stato efficace, ho conquistato il ragazzo, anche se poi si è dimostrato essere un fiasco, con annessa sconfitta e ferite che ho messo molto tempo per arginare.
Bella storia!
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