giovedì, gennaio 29, 2004
Il barbera chinato. Una scoperta, come lo è stato il barolo chinato, molto più costoso, portato dalla fidanzata di Giulio a capodanno. Ieri sera mi sono sorpresa a berlo da un bicchiere di una piccola enoteca vicino a campo dè fiori a roma. E mi sono sorpresa nel fare delle scoperte della mente, quei viaggi che portano in nessun posto, così, pour parler, ma poi si giunge ad una nuova visione delle cose, con un bicchiere di barbera chinato in una mano, una sigaretta dall'altra e la tensione del freddo e dell'ebbrezza. La competizione è una brutto oggetto, che spesso viene confuso con la gelosia degl'altri, mentre è solamente un riflesso della nostra insicurezza verso la persona da vincere. Non siamo migliori, ci sentiamo solo inferiori davanti ad un atteggiamento di silenzio e ci mangiamo il fegato, magari seguendo delle orme che non possono essere della nostra strada. Così è stato per me, con mio fratello, senza riuscire a vedere che la sua superiorità era solo nella mia testa, che il mito lo era solo per me ed era un mito che doveva essere superato. La competizione non fa vedere quanto di buono ci sia nelle parole pronunciate dal "nemico" e quanto di semplice amore.
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