venerdì, ottobre 10, 2003
UFF! Ci sono momenti nella vita in cui ti rendi conto, in maniera tangibile, che stai crescendo. Questi momenti sono difficili e duri da affrontare e vorresti tornare indietro, nella pancia della mamma, rifare tutto e dire stop.
Ma le decisioni devono essere prese e nessuno lo può fare per te e non possono essere rimandate, perché è come rimandare la propria vita. Ma come si fa a sapere quale sarà la via giusta di intraprendere?
Non si tratta di lasciare un ragazzo o di scegliere l'indirizzo universitario, che voglio dire, già quelle sono decisioni che per forza di cose indirizzeranno la vita, ma sono accompagnate il più delle volte dalle braccia dei genitori, che osservano e vegliano, dall'approvazione del mondo che ti circonda, o dal dissenso.
Ora invece si è soli, con la propria vita in mano e avresti voluto non correre così tanto per diventare grande, perché in fondo non lo sei ancora, dentro, o non hai ancora abbastanza fiducia in te stesso per renderti conto che lo puoi fare. Ma sai che ce la fai, che ce la devi fare e comunque qualsiasi decisione sarà qualcosa e poi si vedrà.
Il mio problema è che ho paura, non voglio nascondermi dietro a nessuno, per non potermi poi dare la scusa che non è stata colpa mia, e non voglio deludere nessuno, coloro che hanno fiducia in me e che mi vogliono bene.
Vorrei che ci fosse qualcuno che mi scrivesse su un bigliettino nascosto in un biscotto della fortuna cinese la risposta, così, per caso e vorrei un tavor per riuscire finalmente a dormire e togliermi questo pensiero dalla testa e un antidolorifico per questo cazzo di orecchio.
Ma le decisioni devono essere prese e nessuno lo può fare per te e non possono essere rimandate, perché è come rimandare la propria vita. Ma come si fa a sapere quale sarà la via giusta di intraprendere?
Non si tratta di lasciare un ragazzo o di scegliere l'indirizzo universitario, che voglio dire, già quelle sono decisioni che per forza di cose indirizzeranno la vita, ma sono accompagnate il più delle volte dalle braccia dei genitori, che osservano e vegliano, dall'approvazione del mondo che ti circonda, o dal dissenso.
Ora invece si è soli, con la propria vita in mano e avresti voluto non correre così tanto per diventare grande, perché in fondo non lo sei ancora, dentro, o non hai ancora abbastanza fiducia in te stesso per renderti conto che lo puoi fare. Ma sai che ce la fai, che ce la devi fare e comunque qualsiasi decisione sarà qualcosa e poi si vedrà.
Il mio problema è che ho paura, non voglio nascondermi dietro a nessuno, per non potermi poi dare la scusa che non è stata colpa mia, e non voglio deludere nessuno, coloro che hanno fiducia in me e che mi vogliono bene.
Vorrei che ci fosse qualcuno che mi scrivesse su un bigliettino nascosto in un biscotto della fortuna cinese la risposta, così, per caso e vorrei un tavor per riuscire finalmente a dormire e togliermi questo pensiero dalla testa e un antidolorifico per questo cazzo di orecchio.
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