martedì, settembre 30, 2003
Per una volta serietà! Approfitto di questo spazio web per lanciare un richiamo a tutti coloro che hanno a cuore la libertà di comunicare e soprattutto la libertà su internet (il discorso è più lungo e dettagliato, ma chi ha orecchie per intendere intenderà).
Tempo fa, in uno dei miei post, ho scritto sulla mia partecipazione al WSIS, ovvero al Summit Mondiale della Società dell'Informazione. Si tratta di un organo tripartitico formato dall'ITU, dalla Società Civile e dai membri delle Nazioni Unite e lo scopo è quello di definire le linee di base per la costruzione e la definizione della Società dell'informazione attraverso due documenti:la Dichiarazione dei Principi e il Piano di Azione. Il primo deve definire cos'è la Società dell'Informazione, il secondo i passi che si vogliono fare per renderla concreta, in particolar modo per affrontare i problemi di digital divide, di informatizzazione e di democratizzazione di tutti i paesi, in particolare dei paesi in via di sviluppo.
Ora, la prima fase del Summit si terrà a Ginevra a dicembre, dove i Capi di Stato e di Governo dovranno approvare questi documenti redatti precedentemente durante le fasi preparatorie (PrepCom). La seconda fase si terrà a Tunisi nel 2004.
Per fare un esempio di come i lavori stanno andando avanti basta dire che la parola e-democracy non compare mai nella dichiarazione dei principi. In sostanza i paesi in via di sviluppo stanno tentando di monopolizzare e frenare lo sviluppo e la buona riuscita del Summit. Cosa che apparentemente può sembrare contraddittoria, ma non lo è se si va a vedere chi sono questi paesi: Cina, Cuba, Egitto e la stessa Tunisia che alla presidenza del Summit ha proposto niente popò di meno che il generale Habib Ammar.
Questo signore nel 1986 ha dato vita alla Direzione Nazionale dei Servizi Speciali (Abhath Wa Taftich), che aveva come base principale la caserma di Aouina, in cui la tortura é stata sistematicamente e costantemente praticata contro centinaia di prigionieri, per lo più oppositori del regime di Bourguiba.
Inoltre la Tunisia è nota per le varie azioni di censura che hanno portato all'incarcerazione di diversi giornalisti e di alcuni cyberdissidenti. Di certo non si può andare a scombussolare il regime di Ben Alì scrivendo su una carta Onu che i suoi prigionieri devono uscire di galera perché deve esistere la libertà di espressione, o, come è ancora in discussione nell'articolo 1 della Dichiarazione dei Principi, la "libertà di comunicare".
Altre cose in discussione sono ad esempio il free software, ma per fortuna, i documento per adesso ne fanno menzione…
Se la cosa vi interessa vi prego di scrivermi, stiamo cercando nuovi spazi per fare pressione e più siamo meglio è.
Qui trovate tutti i documenti e anche le proposte del PRT.
Tempo fa, in uno dei miei post, ho scritto sulla mia partecipazione al WSIS, ovvero al Summit Mondiale della Società dell'Informazione. Si tratta di un organo tripartitico formato dall'ITU, dalla Società Civile e dai membri delle Nazioni Unite e lo scopo è quello di definire le linee di base per la costruzione e la definizione della Società dell'informazione attraverso due documenti:la Dichiarazione dei Principi e il Piano di Azione. Il primo deve definire cos'è la Società dell'Informazione, il secondo i passi che si vogliono fare per renderla concreta, in particolar modo per affrontare i problemi di digital divide, di informatizzazione e di democratizzazione di tutti i paesi, in particolare dei paesi in via di sviluppo.
Ora, la prima fase del Summit si terrà a Ginevra a dicembre, dove i Capi di Stato e di Governo dovranno approvare questi documenti redatti precedentemente durante le fasi preparatorie (PrepCom). La seconda fase si terrà a Tunisi nel 2004.
Per fare un esempio di come i lavori stanno andando avanti basta dire che la parola e-democracy non compare mai nella dichiarazione dei principi. In sostanza i paesi in via di sviluppo stanno tentando di monopolizzare e frenare lo sviluppo e la buona riuscita del Summit. Cosa che apparentemente può sembrare contraddittoria, ma non lo è se si va a vedere chi sono questi paesi: Cina, Cuba, Egitto e la stessa Tunisia che alla presidenza del Summit ha proposto niente popò di meno che il generale Habib Ammar.
Questo signore nel 1986 ha dato vita alla Direzione Nazionale dei Servizi Speciali (Abhath Wa Taftich), che aveva come base principale la caserma di Aouina, in cui la tortura é stata sistematicamente e costantemente praticata contro centinaia di prigionieri, per lo più oppositori del regime di Bourguiba.
Inoltre la Tunisia è nota per le varie azioni di censura che hanno portato all'incarcerazione di diversi giornalisti e di alcuni cyberdissidenti. Di certo non si può andare a scombussolare il regime di Ben Alì scrivendo su una carta Onu che i suoi prigionieri devono uscire di galera perché deve esistere la libertà di espressione, o, come è ancora in discussione nell'articolo 1 della Dichiarazione dei Principi, la "libertà di comunicare".
Altre cose in discussione sono ad esempio il free software, ma per fortuna, i documento per adesso ne fanno menzione…
Se la cosa vi interessa vi prego di scrivermi, stiamo cercando nuovi spazi per fare pressione e più siamo meglio è.
Qui trovate tutti i documenti e anche le proposte del PRT.
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