venerdì, settembre 26, 2003
La coerenza della convenienza. Per la prima volta oggi ho messo piede dentro un sindacato, precisamente la Uil. Quando ieri ho detto che sarei venuta tardi al lavoro e ho spiegato dove sarei andata, le facce sono state di atterrimento, persone sconvolte per il fatto che una radicale potesse solo varcare quella porta. Ebbene lo sono anche io: non avrei mai pensato di poter vivere questa esperienza nella mia vita, io, che per anni ho raccolto firme contro di loro, che ho sempre considerato i sindacalisti dei parassiti della società! E oggi mi trovo lì, in via Cavor 108, al primo piano, davanti ad un signore che non avevo mai visto e che pretendeva essere la mia "difesa", con di fianco l'avvocato della controparte che in realtà conosco molto meglio e che mi sta pure simpatico. Ho firmato delle carte e mi è stato detto che non avrei potuto pretendere più niente dall'azienda. A malapena sapevo che mi spettasse qualcosa, se non fosse stato per i miei amici-colleghi non avrei nemmeno mai pensato che concluso il rapporto di lavoro avrei dovuto chiedere ancora non ho capito bene cosa, ma la prendo e ringrazio. Andrò a farmi una belle vacanza e rimango della stessa opinione sui sindacati.
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